Economia e lavoro - 28 giugno 2019, 12:02

A Torino il turismo cresce, ma restano scoperti i nervi della promozione e di Internet

Borio (Federalberghi): "Dovremmo comunicare di più e meglio, non come per Leonardo, magari usando i soldi della tassa di soggiorno. E poi ci sono 6000 annunci online, quasi 60 alberghi fantasma"

A Torino il turismo cresce, ma restano scoperti i nervi della promozione e di Internet

Il turismo tira, ma restano nodi da sciogliere. Lo dice l'assemblea di Federalberghi Torino, che mostra flussi in crescita del 32% negli ultimi dieci anni a Torino e provincia (il 66% solo nella metropoli). E i primi sei mesi del 2019 i flussi turistici sono cresciuti ulteriormente del 5%, dando continuità a un 2018 che aveva regalato performance in aumento su tutti i fronti.

Però si può fare di più, secondo gli addetti ai lavori. "O ci organizziamo per tempo e dunque vendiamo di più, oppure rischiamo di lasciare un potenziale incompiuto - dice Fabio Borio, da un anno presidente di Federalberghi Torino ed erede dell'attività famigliare che gestisce lo storico hotel Genova -. Ci va un'organizzazione e una vendita strategica, altrimenti finisce come per il Cinquecentenario di Leonardo, quando siamo arrivati troppo sotto data. Se i numeri sono positivi, con una migliore organizzazione si sarebbe potuto fare pure meglio. C'è chi ha meno di noi e comunica moltissimo. Noi abbiamo tanto da raccontare, ma comunichiamo meno di quanto dovremmo".

E ciò nonostante, il turismo piemontese ha visto 15 milioni di presenze (quasi come la sola Firenze) nel 2018 e pesa per il 7% sul PIL del Piemonte.

Il fatturato per camera disponibile a Torino è cresciuto nei primi sei mesi dell'8% mentre Firenze è scesa del 3 e Roma è salita solo di un punto. Genova ha pagato il dramma del ponte Morandi, calando dell'8%. Mentre Venezia veleggia con un +7%. 

Cresciuta anche l'occupazione delle camere (+4,9%). Mentre la tariffa media è salita dell'8,5%.

Ma un altro fronte aperto è quello della concorrenza su Internet. "Solo su Torino ci sono 6000 annunci di appartamenti su Air b&b e piattaforme simili - dice ancora Borio - quasi come 60 alberghi strutturati da cento camere l'una di cui non sappiamo nulla. E se c'è chi è in regola, altri potrebbero essere senza controlli". 

Che fare? Federalberghi ha le idee chiare. "Abbiamo chiesto alla Regione di accelerare sul CIR, il numero identificativo che è come una targa per ogni struttura ricettiva. La legge c'è ma va attuata. Se il mercato è lo stesso, che valgano le stesse regole per tutti".

E ancora: "Quella delle formule via Internet come Air B&B ma non solo è stata un'iniziativa nata come esperienziale, ma ora è diventata una questione industrializzata, con persone che hanno fino a 500 alloggi, almeno in senso nominale. Non c'è più nulla di esperienziale. E poi c'è il tema sicurezza, che gli alberghi sanno garantire insieme all'assistenza".

Altro dubbio riguarda la tassa di soggiorno: "Nel 2018 sono stati raccolti 7 milioni di euro solo a Torino. Ma chiediamo chiarezza su come vengono usati, visto che devono essere destinati al turismo e alla promozione".

E i timori degli addetti ai lavori si rafforzano in vista di un appuntamento come le ATP Finals. "Confido - conclude Borio - che per quell'epoca si siano messe in ordine le regole sulla concorrenza via Internet. Mentre sulla promozione forse si è colto poco il vero peso specifico e l'occasione che può portare per il territorio".

"ATP è un marchio internazionale dal potenziale pazzesco. Che si rivolge a un target elevato e con un grande potenziale di spesa - aggiunge Alberto Sacco, assessore comunale al Turismo -. Dai torinesi forse è ancora sotto-percepito, ma è un evento che farà di noi la capitale del tennis. Solo in TV si fanno 100 milioni di spettatori e due sessioni al giorno per 240mila presenze ai campi. Sarà una grande vetrina per la città".

Tra i nuovi alleati per gli operatori si candida il nuovo meccanismo di previsione dell'occupazione delle camere e della disponibilità in tempo reale. "La tecnologia - spiega ancora il presidente di Federalberghi - consentirà di stimare un'ipotesi di pressione della domanda giorno per giorno, incrociando la presenza degli eventi. È una possibilità per gli operatori di tarare la richiesta, ottimizzando le vendite con promozioni nei momenti meno gettonati e alzando le tariffe quando la richiesta cresce".

Massimiliano Sciullo

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