Saranno attivate a inizio luglio le 29 ecoisole per la raccolta differenziata nel quartiere Filadelfia. Una sperimentazione inserita nel progetto “Porta a porta” della Città di Torino, che ha individuato nell’area compresa tra corso Traiano, corso Unione Sovietica, via Onorato Vigliani e corso Benedetto Croce il perimetro ideale per uno smistamento rifiuti in chiave smart.
“I condomini di questa zona – spiega l’assessore all’ambiente Alberto Unia – hanno un elevato sviluppo verticale. Abbiamo quindi pensato di limitare l’accumulo di decine di cassonetti nei cortili, investendo invece su isole posizionate in modo baricentrico rispetto all’utenza. Sarà questa la base per la futura tariffazione puntuale: meno indifferenziato si produrrà, minore sarà la tassa da pagare”.
In particolare, dal 10 al 12 del prossimo mese i circa 8000 abitanti interessati vedranno l’affiancamento di operatori Amiat nelle fasi di conferimento dell’immondizia, dalle ore 8 alle 12 e dalle 17 alle 21 per ciascuna ecoisola. In queste giornate i cassonetti saranno accessibili senza l’utilizzo della tessera magnetica – due per ogni appartamento, consegnate a partire dal 17 giugno –, mentre dal 13 verranno definitivamente chiusi.
La nuova raccolta di prossimità ad accesso controllato accoglierà tutte le tipologie merceologiche a esclusione della carta, per la quale resteranno in vigore le modalità attuali.
Dall’11 luglio al 21 ottobre sarà possibile, per gli utenti assenti al momento del passaggio per le case degli operatori, ritirare lo starter kit presso il Centro di raccolta Amiat in via Zino Zini 139, il giovedì e il venerdì pomeriggio dalle 17 alle 20 e il sabato dalle 10 alle 13.
Ciascuna ecoisola è numerata e assegnata a una specifica utenza, in media 275 abitanti per ognuna. In questi giorni, diversi cittadini, da quando i vecchi bidoni del quartiere sono stati sostituiti con i nuovi, hanno lamentato un accumulo di spazzatura al di fuori degli appositi contenitori. Tanti i sacchi lasciati per terra in mancanza di spazio, con i conseguenti disagi in termini di pulizia e cattivi odori.
Ad oggi, di fatto, sembra essere l’insufficienza volumetrica il problema maggiore, ma, secondo i referenti Amiat – che hanno presentato il progetto ai residenti lo scorso martedì, presso il salone polivalente di via Giannelli, con la Circoscrizione 8 – il disordine è dovuto al mancato rispetto delle principali “norme” di raccolta. Chi getta la spazzatura in un’isola che non è la propria, inevitabilmente intasa quella altrui.
“Come per ogni sperimentazione – commenta ancora Unia – all’inizio ci sarà qualche malcontento, ma è solo questione di abitudine. Certi aggiustamenti potranno essere fatti in corso d’opera, ad esempio spostando alcuni cassonetti per venire incontro alle esigenze degli utenti”.
Alcuni residenti, durante l'assemblea pubblica, hanno anche proposto l'introduzione di telecamere nei pressi delle ecoisole, come deterrente per qualsiasi "sgarro" alla corretta differenziazione dei rifiuti.