Ne hanno parlato e scritto tutti i principali organi di stampa nazionali. Dal 1° luglio gli aerosoccorritori dei vigili del fuoco, meno di 200 in tutta Italia, 15 in Piemonte e solo due della provincia di Cuneo, smetteranno di dare servizio con l'elicottero.
Smetteranno, in realtà, è una provocazione. Perché non possono farlo: sarebbero precettati. La legge non lo consente.
In Piemonte, ogni giorno, sono due i tecnici che prestano servizio partendo dall'aeroporto di Torino Caselle e intervenendo dove è necessario l'elicottero, calandosi dall'alto, verricellando persone, raggiungendo zone impervie, spesso in montagna. Non senza rischiare la pelle.
Con un accordo sindacale, è stato stabilito che il riconoscimento economico che veniva loro assegnato non sarà più destinato agli aerosoccorritori, ma sarà distribuito a pioggia su tutti i vigili del fuoco.
La perdita del riconoscimento, tra l'altro, sarà retroattiva: dal 2016 in avanti. "Chiediamo solo ciò che ci è sempre stato dato e che ripaga, poco, del rischio che corriamo e del continuo addestramento", spiega Franza.
Ma cosa fanno gli aerosoccorritori? Ecco il video di un intervento per il recupero di un parapendista:
Cosa succederà - o potrebbe succedere - dal prossimo 1° luglio? "Che ciò che è sempre stato gestito su base volontaria, con un'organizzazione interna in base alla propria disponibilità - spiega ancora Franza - non lo sarà più. Verremo obbligati a fare i turni, li faremo perché dobbiamo, ma la beffa è che non saremo pagati. Tanto vale restare in ufficio, rischiamo di meno e prendiamo gli stessi soldi".