Economia e lavoro - 02 luglio 2019, 07:00

Cresce (poco) la spesa dei torinesi, ma diminuiscono le famiglie che riescono a mettere da parte un po' di risparmi

Sotto la Mole si punta sempre si più su Internet e negozi di seconda mano per poter continuare a fare acquisti. Ilotte: "Siamo i più poveri del Nord Italia"

Cresce (poco) la spesa dei torinesi, ma diminuiscono le famiglie che riescono a mettere da parte un po' di risparmi

Nel corso del 2018 le famiglie torinesi hanno speso circa 2.541 euro ciascuna, con un aumento quasi impercettibile rispetto al 2017 (+0,2%), soprattutto per gli acquisti di alimentari (+1,3%). L'altra voce dominante si conferma essere quella della casa, mentre rallentano le spese per trasporti, telefonia e abbigliamento. Lo dice l'ultima analisi sui Consumi delle famiglie torinesi della Camera di Commercio di Torino.

"Ma rispetto al resto dell'Italia del Nord, a Torino la fascia media è molto più corposa rispetto a quella che potremmo considerare benestante - spiega Vincenzo Ilotte, presidente dell'ente camerale - e questo ci rende i più poveri". La statistica dice che la fascia degli "autosufficienti" è pari al 42% contro il 38% del Settentrione nel suo insieme. La fascia media tocca il 34% contro il 31 del Nord e i "benestanti" sono solo il 24%, mentre il Nord Italia ne conta un 31%.

E una conferma incrociata arriva dal fatto che solo 4 famiglie su 10 sono riuscite a risparmiare qualcosa, in calo rispetto all'anno precedente, quando erano state il 44,6% e addirittura il 47,4% nel 2016. Chi ce la fa, mette da parte il 7,4% del reddito: come è facile intuire, capita al 74% dei benestanti, ma solo al 20% degli autosufficienti.

Ma un altro elemento significativo è legato alle abitudini di acquisto. "Le famiglie comprano sempre di più online - dice Ilotte - forse per risparmiare qualcosa, così come i negozi dell'usato, mantenendo la capacità di acquisto". I numeri dicono che le spese via Internet sono utilizzate dal 44,6% (erano il 39,3%), mentre i canali di seconda mano sono scelti del 50,8% dei consumatori (erano il 49,4) In salita anche la fetta di coloro che effettuano gli acquisti a rate (55,8% contro il precedente 48%).

Infine, a Torino si contano sempre più single e sempre meno famiglie con o senza figli (soprattutto con figli). E si nota anche una ricostituzione delle famiglie genitoriali, con i figli che tornano a vivere con mamma o papà. Anche questo è un effetto della crisi sui consumi torinesi dal 2006 a oggi. "Da un lato il calo demografico ha portato a una diminuzione della popolazione, ma l'evoluzione sociale ha portato anche a molti più single", spiega Carlo Maccheroni, autore di un approfondimento alla ricerca sui Consumi.
E il risultato è che mentre i single tendono a una condizione di benessere, le famiglie con figli e quelle monoparentali fanno pendere la bilancia verso l'autosufficienza.

Massimiliano Sciullo

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