Il piano di risanamento acustico del Comune non convince né la Circoscrizione 7 né i residenti di Vanchiglia. Il documento, approvato lo scorso giugno dalla Giunta nel tentativo di ridurre l'impatto della movida sui quartieri più a rischio, è stato discusso durante un'apposita Commissione andata in scena venerdì 12 luglio.
Tra le principali perplessità c'è quella che i provvedimenti siano troppo generici e poco concreti: “Si tratta – ha dichiarato il presidente della 7 Luca Deri - di una proposta tecnica molto articolata la cui realizzazione potrà avvenire in 10/12 anni. Nel frattempo i residenti si saranno trasferiti altrove o avranno denunciato il Comune; mancano anche le proposte politiche sulla riapertura di tutti gli spazi di aggregazione chiusi negli ultimi tre anni”.
La posizione di Deri è sostenuta anche dal comitato Riprendiamoci Vanchiglia, autore di un dossier dettagliato comprensivo di criticità e contro-proposte: “Pur essendo un piano di partenza - commenta Mirella Berardino – dovrebbe essere un minimo più concreto: il perimetro, innanzitutto, andrebbe esteso a tutto il quartiere e non limitarsi a Piazza Santa Giulia e Via Giulia di Barolo. Inoltre, andrebbe inclusa la parola spaccio e introdotte limitazioni più severe, come il divieto di consumo di alcolici all'aperto 24 ore su 24 e la chiusura anticipata dei locali, a mezzanotte durante la settimana e all'1 nel weekend. Chiediamo, infine, una linea telefonica dedicata della Polizia Municipale e maggior interventi da parte di tutte le forze dell'ordine”.
Il comitato, nel frattempo, annuncia provvedimenti per far valere le ragioni della tranquillità e del silenzio nelle ore notturne: “A settembre - conclude Berardino – faremo una petizione per la chiusura anticipata dei locali e prepareremo un dossier con il racconto dei residenti che hanno avuto la vita compromessa a causa dell'inquinamento acustico”.