Attualità - 26 luglio 2019, 07:20

La Bela Rosin va a passeggio nel boschetto: per il 2021 rinasce il parco del Sangone

Il progetto definitivo per la riqualifica, dopo la richiesta dei pareri, passerà in Comune. Inizio lavori a metà 2020. Tra gli obiettivi, rendere di novo agibile la spiaggetta cantata da Gipo Farassino

La Bela Rosin va a passeggio nel boschetto: per il 2021 rinasce il parco del Sangone

Un collegamento diretto tra la Borgata Mirafiori e il parco fluviale del Sangone, attraversando un suggestivo percorso naturalistico che abbraccia il Mausoleo della Bela Rosin e il Boschetto di Nichelino, per ricongiungersi con la Cascina Piemonte, ultimo residuo dell’antico castello sabaudo. È il piano di riqualifica presentato dal Comune di Torino e reso possibile dai fondi di compensazione atterrati sul territorio in seguito all'attivazione del termovalorizzatore del Gerbido, nel 2010 (per un totale di 900 mila euro di quadro economico e circa 650 mila di opere).

Il parco era stato inaugurato nel 2007 dopo un cantiere di due anni, frutto di un complesso lavoro del settore Grandi Opere del Verde Pubblico, inserendosi così nel progetto “Torino Città d’Acque” per il recupero delle sponde fluviali. Un'area di oltre 120.000 metri quadrati sulla riva sinistra del Sangone, per diversi decenni occupata da oltre 200 orti abusivi, rifiuti abbandonati e accampamenti nomadi, e divenuta un grande parco pubblico per tutti i torinesi.

Ora, dopo una nuova fase di incuria e degrado, la cornice verde della periferia sud tornerà a essere quel luogo bucolico e incontaminato, lontano dal caos cittadino, in cui godersi un’oasi di pace e frescura.

Proprio come negli anni Sessanta, quando Gipo Farassino, nel suo leggendario Sangon Blues, cantava il dopolavoro del sabato di un rampante operaio Fiat. Quella spiaggia, tanto amata dai torinesi d’estate, sarà completamente rimessa in sesto e riaperta al pubblico, al pari del lido del Meisino a nord della città. “Rimodellare la spiaggia – ha spiegato il progettista Ezio De Magistris – è rientrato fin da subito tra i nostri obiettivi principali. I cittadini, o chi arriverà da fuori, potranno così tornare a vivere le rive del fiume.

Il cantiere per questo primo lotto finanziato dovrebbe partire a metà del 2020 e concludersi dopo un anno. Ora si stanno completando le procedure di richiesta pareri ai soggetti coinvolti, tra cui la Circoscrizione 2, prima dell’approvazione definitiva in Comune.

Uno degli ingressi principali del parco sarà accanto alla chiesa di San Barnaba, dove ora sorgono gli Orti Generali dell’associazione Coefficiente Clorofilla, un altro accanto al vivaista di strada Castello di Mirafiori 60. Verranno perciò costruiti dei marciapiedi di collegamento con il Mausoleo, ora mancanti, per avere un unico percorso pedonale nella parte alta.

Inoltre, è parte integrante di proGIreg, progetto Horizon 2020 finanziato dall'Unione Europea per la sperimentazione di soluzioni “nature based” a Mirafiori, finanziare la rigenerazione del tessuto urbano anche dal punto di vista storico-culturale. Saranno quindi coperti i costi per il posizionamento di pannelli informativi sulle origini e lo sviluppo della borgata, oltre alla pulizia dei ruderi del cinquecentesco castello di Miraflores.

Auspichiamo – spiega infine De Magistris – di poter spendere le risorse della compensazione anche per rigenerare il ponte di corso Unione Sovietica”, al momento escluso dal primo lotto. Ma non mancheranno di certo i punti panoramici da cui poter ammirare la vegetazione rigogliosa. Uno di questi sarà un vero e proprio affaccio a terrazzo sul Boschetto di Nichelino: punto di sosta obbligatorio per tutti i passanti.

Manuela Marascio

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