“Il guado dello stadio di fondo è troppo stretto e la pista non può essere omologata come internazionale, mentre quello del Centro sportivo Rivet non eliminava le barriere architettoniche”. L’assessore di Pragelato Claudio Salvai elenca un paio di criticità dei guadi sul torrente Chisone che sono in fase di costruzione e che hanno portato la Giunta a criticare fortemente il progetto concordato sotto la precedente Amministrazione comunale.
Secondo la nuova Giunta, guidata dall’ex onorevole Giorgio Merlo, “i guadi che si stanno realizzano da qualche settimana a questa parte saranno poco efficaci e utili, considerando anche la manutenzione di cui necessiteranno”.
Le opere sono finanziate con i soldi del tesoretto olimpico e i lavori sono in corso da qualche settimana. I guadi sono quattro: quello del Centro sportivo Rivet, sulla pista di fondo di Grange, vicino al cimitero e allo stadio del fondo.
Riguardo al primo, si è intervenuto in extremis apportando alcune modifiche: “Erano presenti delle barriere architettoniche, cioè dei gradini di raccordo che rendevano impossibile il passaggio con gli skiroll e con dei passeggini” spiega Salvai.
Importanti sono soprattutto i due guadi relativi al fondo, perché nel gennaio 2020 Pragelato deve ospitare una gara di Coppa Europa e la pista deve essere omologata come internazionale. Il problema sta tutto in un calcolo errato delle misure, perché per essere omologata deve essere larga 12 metri e il guado è stato progettato esattamente di 12 metri: “Non si è tenuto conto che bisogna prevedere una misura più ampia, almeno 13 metri – conclude Salvai –. Perciò abbiamo proposto alla Regione un allargamento e attendiamo il via libera”.