E' ancora piena estate, ma d'improvviso è tornata di attualità la tematica dei blocchi anti-smog, un classico quando tornerà il brutto tempo e l'aria di Torino e del resto del Piemonte si farà meno pulita.
E se è stata Legambiente ad attaccare i nuovi paletti posti dalla Regione (che dal canto suo ha risposto, per voce dell'assessore Marnati), anche il mondo produttivo vuole dire la sua. E lo fa, in particolare, il settore dei costruttori edili, un comparto che sta pagando in maniera severa i morsi della crisi.
"Occorre uscire dalla logica di una politica scollegata dai cittadini - dice Paola Malabaila, presidente di Ance Piemonte - non servono divieti, occorrono soluzioni concrete". "I provvedimenti antismog recentemente approvati dalla giunta regionale sono a fianco dei cittadini e non ledono la libertà di poter lavorare", prosegue. E ancora: "In questa fase di recessione economica occorre sostenere chi lavora ed occorre proseguire con un piano pluriennale per incentivare la sostituzione dei mezzi d’opera".
Proprio da questo punto di vista, Malabaila spiega: "Servono incentivi che consentano di acquistare mezzi d’opera che esistano in commercio. Parallelamente occorre intervenire sul tessuto edilizio energivoro attraverso la realizzazione degli Ecoquartieri come avviene in tutta Europa. Il patrimonio edilizio esistente non solo non rispetta quelle qualità tecnologiche che oggi sono richieste ad un immobile, ma, in ragione della sua avanzata obsolescenza, rischia di perdere parte del suo valore. La quota di edifici con più di 40 anni, soglia temporale oltre la quale si rendono indispensabili interventi di manutenzione e/o di sostituzione di gran parte dei componenti edilizi dei fabbricati (pena la caduta stessa del loro grado di efficienza strutturale e funzionale), sta crescendo progressivamente: basti ricordare che oggi quasi il 55% delle famiglie occupa un alloggio realizzato prima del 1971".