Economia e lavoro - 27 agosto 2019, 13:31

Caos scuola, esplode la protesta degli insegnanti precari: “Rischiamo di iniziare l’anno e non finirlo” [FOTO e VIDEO]

Sono circa 4200 i lavoratori coinvolti. La caduta del Governo e del decreto “salva precari” rischia di far perdere loro il posto di lavoro da un momento all’altro

Caos scuola, esplode la protesta degli insegnanti precari: “Rischiamo di iniziare l’anno e non finirlo” [FOTO e VIDEO]

La campanella sta per suonare, un nuovo anno scolastico è alle porte ma per migliaia di insegnanti piemontesi il rientro nelle classi rischia di essere macchiato da una spada di Damocle pendente sulle loro teste: quella del precariato.

L’ipotesi di iniziare l’anno senza terminarlo è concreta per circa 4200 insegnanti piemontesi. La crisi di Governo ha ulteriormente aggravato la loro posizione: i lavoratori più a rischio sono i neoimmessi in ruolo che, a causa della non approvazione del “decreto salva precari” annunciato dal ministro dell’Istruzione, potrebbero terminare l’anno da un momento all’altro, lasciando di fatto scoperte le loro classi. Per loro, assunti a tempo indeterminato sulla base di un ricorso, basterebbe infatti una sentenza negativa della magistratura per rimuoverli dalle cattedre. Un problema non da poco non solo per gli insegnanti e le loro famiglie, ma anche per gli alunni che vedrebbero venir meno la continuità didattica.

Ecco perché anche quest’anno scolastico rischia di essere contraddistinto dalla piaga del precariato. “È caduto il Governo ed è caduto anche il decreto salva precari: basta una sentenza e non potrò terminare l’anno” spiega Tiziana Todino, di CUB Scuola. “Chiedo di poter arrivare al 30 giugno anche in caso di sentenza negativa” è l’appello rivolto alle istituzioni dall’insegnante.

 

 

La richiesta di CUB Scuola Università Ricerca all’ufficio scolastico regionale è perentoria: garantire una proroga del decreto salva precari o trovare una soluzione per garantire agli insegnanti di iniziare e finire l’anno, tenendo la cattedra almeno sino la 30 giugno 2020. Queste le istanze portate falla maestre, al termine del presidio organizzato questa mattina in corso Vittorio Emanuele. L’obiettivo? Ridurre il più possibile i disagi dei lavoratori e degli alunni. In vista della formazione di un nuovo Governo, le insegnanti hanno rivolto poi un appello al nuovo possibile esecutivo: “Si prenda cura del problema del precariato. Lo faccia con coscienza”. Una frase colma di speranza e frustrazione: anche quest’anno migliaia di maestre inizieranno l’anno scolastico senza la certezza di potertelo portare a termine.

 

Andrea Parisotto

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