- 25 settembre 2019, 09:16

I mille volti delle barbarie

E' solo colpendo i diretti responsabili che si disinnesca una pericolosa spirale di odio e violenza senza fine, che rende sempre più irrespirabile l'aria dei nostri stadi

I mille volti delle barbarie

Una rondine non fa primavera, ma nemmeno tre cretini fanno una curva. Mi riferisco a quegli imbecilli che domenica pomeriggio allo stadio Luigi Ferraris di Genova hanno mimato il gesto dell’aeroplano per irridere i tifosi granata presenti. 

Ovviamente ai telegiornali è stato dato ampio risalto ai vergognosi cori razzisti verso giocatori di colore in alcune partite delle prime giornate di campionato, sottolineando con giusta attenzione una preoccupante deriva di razzismo e di maleducazione presente negli stadi italiani, che pare aver acquisito nuovo vigore. Di questo gesto dell’aeroplano, non una parola. Solamente i quotidiani torinesi hanno ripreso e stigmatizzato con forza l’accaduto. 

Sarebbe invece ora che la federazione si decidesse ad adottare di default dei provvedimenti che colpiscano quelli che si rendono responsabili di certe nefandezze. Se per i cori e gli ululati razzisti  può essere difficile isolare dal coro una singola voce, nel caso del gesto ci sono immagini che riprendono il volto dei gesticolanti e quindi li si identifichi e li si colpisca, personalmente. 

Basta con questa storia della responsabilità oggettiva della società calcistica di turno, che anche a causa di questa legge iniqua rischia di ritrovarsi ostaggio di loschi personaggi, che con lo sport ed il calcio non hanno nulla a che vedere, ma che ricattano e spadroneggiano a loro piacimento, come ci hanno dimostrato recenti indagini. 

Se no, ci spieghino cosa è stata fatta a fare la legge Pisanu, con le sue mille telecamere di sorveglianza, che nulla ha ottenuto, se non rompere le scatole agli sportivi per bene, che per recarsi allo stadio sono oggetto di mille ostacoli burocratici, mille restrizioni comportamentali e mille perquisizioni personali, ma consentendo però al contempo che nelle curve entrino sovente soggetti sottoposti a daspo, articoli pirotecnici di varia natura, oggetti atti ad offendere, sia fisicamente che moralmente, oltre ad un campionario di sostanze stupefacenti da fare invidia agli spacciatori della movida notturna cittadina. 

Ci aspettiamo che per questo episodio, come per altri analoghi, dove gli offesi di turno potrebbero essere i caduti dll’Heysel, piuttosto che altre situazioni luttuose collettive anche non inerenti al calcio in senso stretto, come eruzioni vulcaniche e malattie infettive (Vesuvio e colera, giusto per fare due esempi) ci sia la stessa attenzione e la stessa fermezza nell’identificare, condannare e successivamente educare i soggetti che se ne rendono responsabili. 

Sono convinto che, malgrado le storiche antipatie tra blucerchiati e granata, non si possa e non si debba mettere la croce su una intera tifoseria per il gesto vergognoso di tre incivili. Ma è solo colpendo i diretti responsabili che si disinnesca una pericolosa spirale di odio e violenza senza fine, che rende sempre più irrespirabile l'aria dei nostri stadi, lasciandoli sempre più vuoti di famiglie e persone perbene e sempre più territorio fertile per i barbari del terzo millennio. 

Domenico Beccaria

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