Il progetto della pista ciclabile Piazza Bernini-Collegno cambia faccia, e lo fa a seguito delle richieste della Regione Piemonte, inflessibile nel pretendere l'allargamento dell'asse bi-direzionale nel tratto di Strada Antica di Collegno (borgata Parella) da 2,30 a 2,50 metri.
La planimetria aggiornata prevede l'eliminazione di molti parcheggi nel tratto compreso tra Via Nicolini e Via Pietro Cossa: “La sosta - spiega il presidente di Commissione Lorenzo Puliè Repetto – verrebbe eliminata per consentire la costruzione della pista: in direzione Collegno, da destra, si avrebbero marciapiede, corsia riservata alle auto, parcheggi in linea, area di salita/discesa, area ciclabile e marciapiede”. Al vaglio della Circoscrizione 4 c'è anche una nuova ipotesi proposta dalla Città stessa, meno impattante dal punto di vista della sosta: “Dalla rotonda all'incrocio tra Via Asinari di Bernezzo e Via Valentino Carrera – ha aggiunto – il percorso si sdoppierebbe proseguendo, nei due senso di marcia, sulla stessa Via Carrera e su Strada Antica di Collegno, rendendo Via Nicolini a senso unico”.
Ai dubbi espressi da residenti e comitati, quasi tutti concordi nel ritenere Via Servais come l'unica sede possibile per la nuova pista, risponde il presidente Claudio Cerrato: “L'avevamo indicata anche noi – precisa – ma l'idea è stata bocciata dal Comune dopo alcuni studi preliminari; personalmente avrei puntato su Corso Francia, progetto che si dovrebbe comunque realizzare ma non subito perché troppo costoso. La pista bidirezionale sarebbe una soluzione migliore per i ciclisti ma, se si dovesse propendere per la seconda ipotesi con l'obiettivo di preservare cinque isolati di parcheggio, chiederemo una modifica alla viabilità aprendo Via Servais verso Corso Marche”.
Sulla questione interviene anche il capo-gruppo del Movimento 5 Stelle Federico Varacalli: “Continuo a pensare – dichiara - che la soluzione migliore sia Via Servais e non Strada Antica di Collegno. In ogni caso è impensabile progettare una pista ciclabile senza modificare la viabilità dell’intera area; è comunque necessario il massimo coinvolgimento della cittadinanza nei processi decisionali”.