Taglio del nastro, applausi, tripudio. Folla fuori dalle transenne nonostante sia un venerdì mattina. La "nuova" Rinascente riabbraccia la città di Torino "affacciandosi" dall'abituale finestra di via Lagrange, ma in uno stile del tutto rivisto e rinnovato.
Un cambiamento e un ritorno nell'ambito di un mutamento che riguarda il marchio in tutta Italia, da Milano a Firenze, passando appunto per il capoluogo della Mole, che merita un marchio tutto suo con un Toretto stilizzato per incarnare l'anima della metropoli.
"Speriamo che Rinascente resti sempre, come è stata nel 1973 a Torino, un participio presente", commenta Pierluigi Cocchini, ad di Rinascente Italia. "L'investimento totale è di 61 milioni di euro: 33 per l'acquisizione degli immobili, 20 per il restauro e altri 7 da parte dei brand presenti. Da 80 siamo passati a 120 dipendenti e altre 40-50 di indotto per far funzionare il negozio. E potrebbe crescere ancora, magari consolidando i part time. A livello economico, vogliamo passare in 5 anni i 50 milioni di euro, più che raddoppiando quanto fatto nel 2018".
Visto da fuori, ma anche dall'interno, il mondo che ospita la Rinascente sembra radicalmente cambiato, rispetto a quando la "Rina" era il rifugio dalle intemperie o luogo protetto per chi saltava la scuola. "Investire sul brand del lusso paga - prosegue Cocchini - abbiamo voluto aggiornare i nostri partner, anche grazie a una 'scatola' rinnovata e di nuova progettazione, ogni piano diverso dall'altro e quindi abbiamo trovato la collocazione migliore ai nostri brand. Lusso sì, ma lusso accessibile".
"Non ci siamo accontentati di fare un posto dove comprare cose, ma vogliamo essere un luogo simbolo, dove si vive un'esperienza a tutto campo e non necessariamente diventa shopping. E come sta già succedendo a Milano, puntiamo a una formula che punti sia alla clientela nazionale che internazionale. Torino è un grande banco di prova per le nostre strategie future: proprio adesso stiamo lavorando anche al rinnovo di Firenze".
"Piedi piantati nella storia e sguardo rivolto verso il futuro - aggiunge Alberto Cirio, Governatore del Piemonte - come territorio sapremo dove andremo solo avendo ben chiaro da dove arriviamo. Dobbiamo essere versatili ed essere pronti ad adattarsi a quello che il mercato propone, anche nel terziario. Il fatto che proprietà straniere vedano il Piemonte come allettante, è la dimostrazione che siamo un territorio business friendly, anche per operatori torinesi e piemontesi".
"Voglio ringraziare Rinascente per aver dimostrato di credere in questa città, è un segnale importante - dice Chiara Appendino, sindaca di Torino - pensavamo che due anni non sarebbero bastati, invece siamo riusciti ed è stato un percorso entusiasmante. Un investimento importante e che dimostra come gli operatori stranieri stiano tornando a interessarsi alla nostra città".
"Ci sono tanti nuovi assunti, tanti giovani, ma anche chi ha trent'anni di anzianità in negozio. È molto bello".