La storia della Fiat, raccontata sotto un'altra punto di vista, attraverso la vita delle persone che hanno trascorso il proprio tempo a lavorare presso la Fabbrica Italia Automobili Torino. Ed è Giuseppe Graziano, classe 1946, che con la sua collezione, definita anche Museo del progresso, racconta la storia dell'industria italiana partendo da Collegno. Tra piccoli e grandi oggetti, come lavatrici, penne, orologi, spille, tazze, bottiglie, un piccolo oliatore in stagno, scatole di cioccolatini, viene fatta conoscere e vivere da quindici anni la storia della Fiat. In via Lombroso 42/bis, infatti, si trova il Museo del progresso che da anni accoglie i visitatori pronti a conoscere la storia dell'industria torinese attraverso i centomila oggetti che compongono la collezione Graziano.
"Caro Graziano, tu si che con la tua collezione puoi far vivere il nostro lavoro e la nostra storia - ha commentato il sindaco di Collegno Francesco Casciano - . Questa non è una esperienza che guarda alla Fiat come impresa ma come prodotto, come cose fatte. Un modo di fare impresa che lui ha nel cuore. Un piccolo museo, che può far grande la nostra città".
L'amministrazione comunale ha quindi deciso di consegnare al Museo del progresso un attestato per premiare i quindici anni di attività per la "promozione e conservazione del patrimonio culturale e tecnologico".