Economia e lavoro - 09 ottobre 2019, 17:38

Il Canavese che produce tra passato e futuro: "Serve un modello nuovo, agile e sostenibile" [FOTO]

La presidente di Confindustria Canavese Paglia all'assemblea pubblica 2019: "Puntiamo all'armonia col territorio". Patto con il Politecnico per formazione di alto livello. Saracco: "Recuperare la crescita inclusiva di Adriano Olivetti". E Vincenzo Boccia: "Canavese specchio del Paese"

Il Canavese che produce tra passato e futuro: "Serve un modello nuovo, agile e sostenibile" [FOTO]

Una platea di studenti, nuove strade da seguire (almeno cinque) e un percorso per costruire il futuro in un territorio che le radici, nel passato, le ha saldamente in profondità, come testimonia l'eredità non solo industriale di Olivetti.
Da questi punti è partita nella giornata di oggi - alle Officine H - l'assemblea pubblica 2019 di Confindustria Canavese.

A fare gli onori di casa, la presidente Patrizia Paglia. Ma anche tanti ospiti, a cominciare dal presidente nazionale Vincenzo Boccia (spessissimo a Torino e provincia, nelle ultime settimane), ma anche l'architetto Cino Zucchi e molte altre personalità. “Se penso alle nuove generazioni di lavoratori e lavoratrici, di imprenditori e imprenditrici, parto dai miei figli, ma penso anche ai tantissimi studenti presenti qui oggi, giovani che in questi anni si stanno impegnando per costruire il loro futuro - ha detto nel suo discorso alla platea la presidente Paglia - dovranno saper creare un domani coerente con le sfide economiche e industriali  che ci attendono".

"Esorto tutti gli imprenditori  a guardare avanti ed agire con determinazione per delineare un nuovo modello di impresa, agile, sostenibile, in armonia con il territorio di appartenenza e soprattutto centrato sulle persone e sulla loro capacità di incidere, con competenze e convinzioni, sulle strategie del futuro”. 

Come ha detto lo stesso Boccia, "Il Canavese è lo specchio del Paese, bisogna costruire un futuro recuperando la visione di Paese e partendo dalle sue eccellenze". E per delineare questi concetti (non per nulla il filo conduttore dell'assemblea è stato lo slogan "Il Futuro che non ti Aspetti"), un territorio come il Canavese che nel 2018 ha meritato la certificazione Unesco ha voluto chiamare a raccolta grandi esperti del settore. A cominciare dal direttore scientifico di LifeGate, Simone Molteni, per parlare di sostenibilità: "un asset di competitività irrinunciabile", ha detto Paglia. "Serve una nuova cultura imprenditoriale, che punti sulla conoscenza e sulla conseguente messa a terra di azioni per generare sul territorio un meccanismo reale di economia circolare e sviluppo sostenibile".

Per Formazione e Lavoro l'interlocutore privilegiato è stato il rettore del Politecnico Guido Saracco. "Bisogna recuperare quel concetto di crescita inclusiva che fu di Adriano Olivetti - ha detto Saracco - stiamo costruendo un sistema nuovo di formazione tramite gli Its e qui a Ivrea avrebbero senso laboratori in settori specifici per arrivare a tecnici specializzati per le imprese. Ne parlerò con il governatore del Piemonte Alberto Cirio".

Proprio il Poli ha siglato un accordo con Confindustria Canavese per sviluppare collaborazioni sia con le aziende, sia in termini di alta formazione sul territorio. Mentre l'architetto milanese Cino Zucchi, che ha firmato tra le altre la Nuvola di Lavazza in via Bologna, riprendendo le parole della presidente di Confindustria Canavese, ha ribadito quanto oggi il luogo di lavoro debba rappresentare in modo chiaro l’identità e il valore di chi “abita le imprese”.

La riqualificazione delle aree abbandonate e la rigenerazione urbana passa anche dalle fabbriche. E sul legame tra territorio e imprese si è concentrato il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi

Massimiliano Sciullo

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