Economia e lavoro - 11 ottobre 2019, 17:55

Lavoratori domestici in calo nel Torinese: ma sempre piú italiani scelgono questo settore

La ricerca condotta dall'associazione Nuova Collaborazione. La maggior parte di badanti e colf proviene dalla Romania

Lavoratori domestici in calo nel Torinese: ma sempre piú italiani scelgono questo settore

I lavoratori domestici in Piemonte, registrati nel 2018, sono 69 mila, il 2% in meno rispetto all'anno precedente. In netta crescita il numero degli italiani pari al 29,5%, quando solo nel  2012 si attestavano al 21,9%. Sono alcuni dei dati emersi stamattina al Centro Congressi dell'Unione Industriale di Torino, dove si è tenuto il convegno dal titolo “Il lavoro domestico, una scelta civica per contratto. Cinquant’anni di Nuova Collaborazione: come siamo cambiati a Torino e in Italia”, organizzato da Nuova Collaborazione, associazione a supporto dei datori di lavoro domestico, che aderisce a Fidaldo e partecipa alla stipula del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli accordi a livello territoriale, garantendo circa 16mila regolari contratti di assunzione a personale italiano e straniero.

In provincia di Torino, in particolare, lavorano 40.707 domestici, poco meno del 60% del totale dei lavoratori del settore impiegati in tutto il Piemonte. Le donne sono 37.573, ossia il 92,3% del totale, mentre la fascia di età piú diffusa è quella compresa tra i 50 e i 54 anni.

Dalla ricerca emerge, inoltre, che le colf rappresentano il 54% del totale, seguite dalle badanti (46%), che dal 2012 ad oggi hanno fatto registrare un sensibile aumento, pari a circa dieci punti percentuali. Forte la presenza di lavoratori provenienti dall’Europa dell’est, in particolare dalla Romania, che rappresentano circa il 48% del totale. Consistente anche la quota di lavoratori originari dei paesi dell’America Centro-Meridionale (11,5%) soprattutto nati in Perù (7,8% del totale), mentre il numero dei domestici filippini e asiatici è inferiore rispetto al dato nazionale.

Marco Panzarella

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