"Sì all'alternanza scuola-lavoro, no allo sfruttamento e alla precarietà: non saremo i vostri schiavi". È questo lo slogan degli oltre centinaia di studenti che questa mattina si sono ritrovati in piazza Albarello a Torino, così come nelle principali città italiane, per protestare contro il provvedimento approvato ieri dal governo PD-M5S che toglie il tetto massimo di ore di occupazione nelle aziende per chi frequenta le superiori.
"Questo vuol dire - spiega uno dei manifestanti - che le imprese e le scuole ci potranno sfruttare: si spinge per una co-progettazione al 50%. L'unico che potrà firmare per i progetti sarà però il preside, non i docenti che sono coinvolti con i ragazzi".
Gli studenti chiedono di fissare un tetto massimo di ore di impegno per alternanza scuola-lavoro. Nei tre anni dovrà essere di 90 ore per i licei, 150 per i tecnici e 210 per i professionali.
"Non pensiamo - continuano - che la scuola non debba avere contatti col mondo dell'occupazione, ma non ci deve essere precarietà e sfruttamento. Chiediamo diritti e tutele, come lo stipendio".
Da piazza Albarello i ragazzi si sono diretti in corteo verso l'Ufficio Scolastico Regionale di corso Vittorio.