Rinnovo del contratto nazionale e inserimento della clausola di salvaguardia. Sono queste le sue richieste avanzate dai lavoratori piemontesi delle autostrade, riunitisi in un sit-in in piazza Castello, sotto il palazzo della Regione.
In 150, con bandiere, fischietti e megafoni si sono ritrovati per manifestare e dare voce a tutti i colleghi, sia casellanti che operai o dipendenti degli uffici amministrativi. Il presidio di oggi non è il primo: solo nell'ultimo periodo, il personale di Autostrade aveva già manifestato la propria preoccupazione sia sotto la sede torinese di Ativa che dando vita a uno sciopero. Una protesta nata a causa dell’imminente accorpamento tra Ativa stessa e Satap A21, a seguito di un nuovo bando di gara.
Oggi, visto che nulla è cambiato, i lavoratori chiederanno alla Regione di farsi carico, a livello istituzionale, della loro problematica. "Chiediamo che venga inserita una clausola sociale chiara, che preservi i livelli occupazionali e retributivi maturati e maturandi", spiega Hyari Toneatto, Rsu Ativa e funzionario Filt Cgil. Lo spauracchio dei licenziamenti, quindi, è più che mai reale: “Chiediamo alla Regione di farsi carico di questa situazione, che potrebbe portare un impoverimento sul territorio. Si parla di circa 500 lavoratori in Piemonte” conclude poi Toneatto.