Eventi - 30 ottobre 2019, 05:30

In Valsusa torna a vivere l'antico mulino di Bruzolo, dopo vent'anni di "pensione"

La struttura, sorta nel 1884, sarà utilizzata per fini didattici, ma anche per il progetto di filiera alimentare denominato "Mulino Valsusa"

In Valsusa torna a vivere l'antico mulino di Bruzolo, dopo vent'anni di "pensione"

E’ una data da ricordare, per la Valle di Susa. Mercoledì 30 ottobre apre ufficialmente il Mulino Valsusa, nell’antico mulino ad acqua del 1884 di Bruzolo, rimasto attivo fino ai primi anni Ottanta e oggetto di un importante progetto di restauro. E’ il primo mulino della valle che viene recuperato non solo per fini didattici, ma soprattutto la sua messa in funzione è collegata a un progetto importante di filiera alimentare principalmente valsusina. Qui, infatti, vengono, e verranno, lavorati grani antichi, tradizionali e moderni: molti arriveranno dalla stessa Valle di Susa.

Massimiliano Spigolon, l’uomo che ha deciso di far tornare in vita il mulino, ha già stretto importanti collaborazioni con gli agricoltori del territorio. A oggi oltre una decina hanno aderito e così i metri quadri di terreni che sono stati seminati con antiche varietà sono 120mila. Quando fu lanciato il progetto, un anno fa, erano appena seimila e si può già dire che l’iniziativa abbia fatto centro nell’obiettivo di riattivare una parte di agricoltura che era andata persa e con essa un patrimonio di semi di qualità. Bassa e Alta valle insieme: qui, sfidando il clima, hanno dedicato importanti spazi alla semina. Tutti i contadini hanno aderito al disciplinare e le farine macinate a Bruzolo finiranno in panifici, pastifici, pasticcerie, pizzerie e ristoranti della Valle.

Il progetto di riattivazione delle filiere del Mulino è stata portata avanti senza contributi pubblici e associazioni di categoria. Moltissime sono le collaborazioni che sono nate e che nasceranno, con soggetti pubblici e privati del territorio. «Vogliamo essere quel progetto che alla Valle di Susa mancava, in grado di generare entusiasmo e ravvivare le collaborazioni, capaci di sviluppare filiere corte e produzioni agricole locali - conclude Spigolon - Abbiamo incontrato e condiviso il progetto con moltissime persone che coinvolgono tutta la filiera, in grado di dare il proprio contributo intellettuale e pratico».

comunicato stampa

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