Grande attenzione e sensibilità alla qualità della vita dei pazienti, garantendo comfort e riservatezza per tutti i casi in cura: è da questa spinta motrice che nasce il nuovo Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC) dell'Ospedale Martini di Torino, per un investimento di circa 500 mila euro.
L'intervento rientra nei lavori di umanizzazione delle degenze in atto nel presidio ospedaliero che, come ha annunciato il direttore generale di Asl Città di Torino Valerio Fabio Alberti, dovrebbero concludersi entro due anni. "La presa in carico in un ambiente più umano e sicuro avrà certamente ricadute positive sia sui pazienti sia sugli operatori che vi lavorano ogni giorno - ha aggiunto -. Qualsiasi iniziativa migliorativa in contesti di per sé difficili è per noi motivo di grande orgoglio".
Il reparto si propone, sul lungo periodo, di eliminare qualsiasi contenzione fisica sui degenti psichiatrici, garantendo loro uno spazio personale più ampio (ciascuno dei sedici posti letto, sette camere doppie e due singole, è dotato di un bagno privato): in tal senso, il personale dell'SPDC avvierà un percorso formativo in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell'Università degli Studi di Torino.
Decisivi anche gli accorgimento per la sicurezza dei degenti e del personale, ad esempio installando bagni con soffioni, doccia antimpiccagione, sistema di riscaldamento radiante a soffitto e citofono di controllo nell'accesso principale.
E’ inoltre presente una sala pranzo, una sala soggiorno per attività socializzanti (pet terapy, arteterapia, musicoterapia…), una sala riunioni, una segreteria, due studi medici, lo studio del coordinatore infermieristico, un’infermeria, un locale fumatori con impiantistica dedicata, un bagno assistito, oltre ad altri locali di servizio.Infine, sono state predisposte due stanze più isolate rispetto alle altre per il ricovero degli adolescenti, collegati direttamente con il reparto di neuropsichiatria dell'ospedale.
A rendere più vivo e accogliente l'intero spazio, le decorazioni murarie realizzate grazie al progetto "Orfeo. Poesia in strada", sostenuto dall'Asl per permettere ai pazienti psichiatrici seguiti nei centri territoriali torinesi di esprimere in versi sensazioni e stati d'animo come forma liberatoria di terapia.
Ora alcuni di questi componimenti sono diventati parte integrante del design dell'SPDC, dialogando, in qualche modo, con chi vivrà quotidianamente un ambiente di cura più umano ed empatico.






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