Pinerolese - 04 novembre 2019, 11:37

«Il tentativo è stato fallimentare, Pinerolo ripensi il futuro dell’area Türck»

L’associazione Italia Nostra chiede di rivedere il piano dell’area, dopo i problemi emersi con l’acquisizione dei terreni per realizzare la viabilità necessaria

«Il tentativo è stato fallimentare, Pinerolo ripensi il futuro dell’area Türck»

Il nodo dei terreni del Murialdo complica per l’ennesima volta la vicenda Türck e Italia Nostra torna a chiedere di rivedere il Piano particolareggiato, presentato nel settembre del 2018, e definire il futuro dell’area all’interno della Variante generale, che il Comune sta elaborando.
Il problema emerso negli ultimi tempi è legato all’acquisizione dei terreni per fare una strada che colleghi corso Piave a via Toscanini, la strada passerebbe sulle proprietà del Murialdo, tagliando il campo da calcio e da basket.

Le trattative tra i privati e l’ente non hanno portato a un accordo, malgrado la mediazione del Comune. L’alternativa sarebbe l’esproprio per utilità pubblica, che sarebbe comunque una misura di forza e accenderebbe delle polemiche.

«‌Riguardo alle recenti notizie che riferiscono delle difficoltà che incontrano i proprietari dell’area comunemente detta del Türck, nell’acquisizione delle superfici necessarie ad urbanizzare compiutamente la medesima area, come Sezione pinerolese di Italia Nostra non possiamo che vedere confermate in tale circostanza, i dubbi, le riflessioni e le proposte che da anni portiamo avanti» scrive Italia Nostra in una lettera.

«Riproporre come paradigma urbanistico uno sviluppo edilizio fatto di opere che forzano un'area a ricevere molta più volumetria di quanta la città ne può ospitare, è reiterare gli errori del passato – conclude l’associazione –. Preso atto di questo ennesimo fallimento, occorre come più volte detto, ripianificare l'area all'interno della prossima Variante, riducendo le cubature evitando torri incongrue, frazionando i comparti attuativi, stralciando il commerciale a favore dell'artigianato di servizio e recuperando il Follone nel suo complesso. Tutto ciò senza costosi argini, ponti e strade che servirebbero solo a spostare il problema del traffico».

La richiesta quindi è di cestinare il Piano presentato lo scorso anno, che prevedeva lavori in due fasi e circa 400 alloggi, con palazzi alti al massimo 9 piani, disposti attorno a un’area verde. Dell’attuale merlettificio in stato di abbandono, rimarrebbe solo una cinta muraria sul rio Moirano.

Cosa ne pensano in Comune? «Faremo un altro confronto con il Murialdo, poi valuteremo» risponde l’assessore all’Urbanistica Giulia Proietti, che respinge di fatto la tirata di orecchie dell’associazione presieduta da Maurizio Trombotto.

Marco Bertello

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