Politica - 05 novembre 2019, 13:35

In Piemonte un vademecum per la pulizia dei fiumi, Cirio: "Schema chiaro per evitare denunce"

L'annuncio durante il consiglio regionale straordinario aperto sull'alluvione del 1994

In Piemonte un vademecum per la pulizia dei fiumi, Cirio: "Schema chiaro per evitare denunce"

I sindaci del Piemonte avranno un vademecum che li aiuterà a pulire i fiumi, soprattutto in caso di ondate di maltempo, senza incorrere così nel rischio di possibili denunce. Uno strumento utile, soprattutto per i piccoli Comuni. Ad annunciare la novità il Presidente della Regione Alberto Cirio, durante il consiglio regionale straordinario aperto sull'alluvione del 1994 in programma oggi a Torino.

"Noi vogliamo mandare a tutti i sindaci del Piemonte - ha detto il governatore piemontese - uno schema chiaro su come si possono pulire i fiumi, i piccoli corsi d'acqua come torrenti e rii, e che sia vidimato dal Ministero dell’Ambiente. Una sorta di certificazione che non li esponga a rischi di denunce per la violazione di normative vigenti" ha spiegato Cirio, precisando di averne già parlato con il Premier Giuseppe Conte nelle scorse settimane durante la visita in Piemonte e di averlo concordato con il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. 

In parallelo nel vademecum sarà indicata la modalità con cui fare gli interventi di pulizia dei fiumi, che verranno svolti dalla "Protezione Civile attraverso un contributo che riceve dalla Regione, aderendo a questo progetto". Il Piemonte attende ora l'ok da Roma a questa proposta. Il 7 novembre, nella conferenza Stato-Regioni, verrà affrontato questo tema: all'appuntamento è atteso anche Borrelli.

"La forza di questo vademecum è che abbia il timbro del Ministero, perché le normative che riguardano la pulizia dei piccoli fiumi sono incredibili e i problemi che abbiamo avuto sono stati causati da quello", ha concluso Cirio.

La mancata pulizia dei fiumi è il problema che spesso causa le alluvioni in Piemonte”. Lo ha detto Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili e alla Semplificazione, durante il Consiglio regionale straordinario organizzato oggi al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino.

“È evidente che la questione esondazioni non si potrà mai risolvere definitivamente se, come a Crescentino, il dorso d’asino del Po è più elevato del livello altimetrico del centro città – ha commentato - Sembra incredibile ma dopo 25 anni dall’alluvione del ‘94 i due scolmatori previsti a Trino non sono ancora stati creati, uno è stato realizzato per metà, l’altro per nulla”, ha aggiunto Rosso.

Cinzia Gatti

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