Il “canguro” fa approvare la nuova richiesta della Regione Piemonte di referendum sul maggioritario. Dopo tre giorni di maratona a Palazzo Lascaris, questa mattina grazie ad un “super emendamento” presentato dalla Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia (che ha superato tutti quelli presentati dalla minoranza ndr) è stata approvata la modifica al testo della consultazione per abolire la quota proporzionale prevista dall’attuale legge elettorale, così come richiesto lo scorso 22 ottobre dalla Corte di Cassazione.
Quest’ultima aveva dato tempo fino all’8 novembre al Piemonte, e agli altri consigli regionali (Veneto, Sardegna, Lombardia, Friuli, Liguria), per presentare integrazioni. Nello specifico si chiedeva che il referendum contenesse la formulazione integrale dei testi delle disposizioni di cui si chiedeva l’abrogazione. Inoltre la denominazione del quesito doveva essere “Abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali, nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica”.
“Questo è soltanto l’inizio di un percorso – ha spiega il capogruppo Lega Salvini a Palazzo Lascaris, Alberto Preioni – che dovrà portare a far esprimere i cittadini su una questione molto importante: il modo di eleggere i propri rappresentanti. Un sistema più semplice, sul modello di quanto già avviene per i sindaci: chi ottiene anche solo un voto in più, sarà maggioranza. Sono soddisfatto di questa legge, darà stabilita e governabilità al paese. Restituiamo a 60 milioni di Italiani il diritto di scegliere una legge elettorale decisa, moderna ed efficiente".
"Oggi abbiamo presentato l'emendamento n. 56 che è integralmente sostitutivo del testo della proposta di deliberazione -aggiunge la collega Sara Zambaia. -L'esigenza di sostituzione derivava da due esigenze formali: la prima, di cogliere l'opportunità di uniformarci ulteriormente a livello tecnico alle istanze della Corte di Cassazione in merito al quesito referendario, e la seconda, quella di adottare il medesimo modello deliberativo delle altre regioni al fine di uscire con una deliberazione maggiormente concertata sia a livello tecnico che politico”.
La capogruppo regionale del M5S Francesca Frediani, prima dell’approvazione dell’atto firmato da tutto il centrodestra, aveva già annunciato di ritirare gli emendamenti presentati dal suo gruppo. “Abbiamo deciso così – ha spiegato l’esponente pentastellata – perché ieri la maggioranza aveva già bocciato le nostre proposte”. “Visto che ieri il capogruppo della Lega Preioni – ha aggiunto – ha dimostrato disprezzo verso il nostro lavoro e quello dei nostri collaboratori, ci rifiutiamo di sottoporlo al giudizio di persone che non sono in grado di apprezzarlo”.
"Il Papeetellum di Salvini - ha aggiunto il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle - era già stato stoppato dalla Corte di Cassazione, ora ha nuovamente bloccato il Consiglio Regionale per altri tre giorni di discussione. Una vergogna".
"Ho osato dare dei ‘ciaparat’ ai membri della maggioranza, perché il nostro dialetto riconosce in una sola parola chi, come Preioni, si mostra arrogante nella sua totale incapacità", è invece il duro commento del capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi. "Tra riscritture e canguri la maggioranza ha mostrato solo la sua inettitudine. Sei mesi buttati via e così il 2019 sì chiuderà con nessuna legge a favore della vita reale del Piemonte".
"Discussione assurda e paradossale. Il Centrodestra a domande e ai nostri emendamenti non risponde. Non è ammissibile non rispettare il senso istituzionale di questo luogo", attacca Diego Sarno (Pd). "Per questo motivo ho consegnato ai capigruppo delle forze di maggioranza la copertina del libro "Il Crucifige e la Democrazia" di Gustavo Zagrebelsky nel quale si descrive puntualmente l'azione legislativa e governativa della maggioranza: " Il popolo sobillato che si sgola nel Crucifige! non è altro che il «paradigma della massa manovrabile», che non agisce, ma reagisce, che non delibera, diremmo oggi, ma è sondata".