Suggestioni di rigenerazione urbana da proporre alla Città di Torino per innescare un vero e proprio processo di riqualificazione in borgo Aurora: tutto questo è “Scandagli”, progetto presentato nei giorni scorsi in Circoscrizione 7 dall'Istituto Nazionale Architettura In/Arch Piemonte.
Le proposte riguardano, nello specifico, la tanto discussa Piazza Baldissera e il “trincerino” della vecchia ferrovia Torino-Ciriè-Lanzo in Via Saint Bon, nel tratto fino alla stazione di Borgo Dora: per la prima, l'idea è quella di un ribassamento di circa due metri dell'aiuola centrale (con installazione di barriere anti-rumore e la piantumazione di alberi, ndr) per trasformarla da “non luogo” a vera e propria piazza in grado di ospitare mercati ed eventi mentre il secondo è ritenuto un asse ideale da dedicare alla mobilità dolce e al verde, con la predisposizione di una pista ciclabile e la creazione di piazzette e aree pedonali in zone dall'alto potenziale sociale come Largo Cigna e il retro delle scuole “Morelli” e “Chagall”.
A illustrare i presupposti che hanno portato a “Scandagli” è l'architetto Giorgio Giani: “Abbiamo ragionato – spiega – sul tema della rigenerazione urbana in vista di un piano regolatore che dovrà studiare un disegno di città diverso da quello di vent'anni fa: il nuovo modello non dovrà attendere grandi investitori esterni ma proporre una visione ad ampio spettro che coinvolga le forze intellettuali, culturali ed economiche del territorio mettendo al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Lo spazio pubblico può diventare il motore di tutto, innescando la scintilla per il recupero dell'area”.
“Scandagli” è stato presentato anche all'assessore all'urbanistica della Città di Torino Antonino Iaria: “Stiamo approntando - commenta – una revisione al piano regolatore che, fornendo uno strumento flessibile alle future amministrazioni, punti al recupero di suolo pubblico. Questo progetto è molto interessante ma presenta alcune criticità: in Piazza Baldissera, infatti, è previsto il passaggio della linea 10 su rotaia che taglierà in due la rotonda. Il problema principale rimane il traffico: il sottopasso non è fattibile perché il Ministero, già nel 2017, ci comunicò di avere intenzione di finanziare il trasporto pubblico locale e non quello privato”.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il “trincerino”: “Vista la predisposizione – prosegue Iaria - sarebbe interessante fare proprio un discorso di trasporto pubblico locale, potenzialmente finanziabile dal Ministero stesso; la zona, inoltre, si presterebbe bene all'introduzione di una zona 30”.