Sono marocchini, egiziani, cinesi, siriani e peruviani. Vivono a Torino e collaborano con la Rete italiana di Cultura Popolare per il progetto “Indovina chi viene a cena?”, appuntamento consolidato che vede famiglie straniere aprire case (e cucine) a italiani curiosi di conoscerne piatti, sapori, tradizioni e cultura.
Ma nella giornata di oggi, giovedì 21 novembre, le tavole apparecchiate e i fornelli accessi aspetteranno ospiti particolari. A sedersi a cena saranno infatti i rappresentanti del mondo della filantropia internazionale che saranno riuniti alle Ogr di Torino per discutere di Welfare culturale. All’iniziativa, realizzata nell’ambito dello European Foundation Centre, di cui il Segretario Generale di Fondazione CRT, Massimo Lapucci, è presidente, prenderanno parte Compagnia di San Paolo, la Caixa Foundation, Fondazione Bracco, European Cultural Foundation, Prince Claus Fund for Culture and Development, Saastamoinen Foundation, Fondation Daniel et Nina Carasso, Fondazione Cariplo, Fondazione CRC, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
“Oramai Indovina chi viene a cena è un appuntamento consolidato e che si sta espandendo a macchia d’olio in Italia - spiega Antonio Damasco, direttore della Rete italiana di cultura popolare -. Per noi il coinvolgimento delle fondazioni è un’opportunità di stringere nuovi legami. Speriamo di poter esportare il format di Indovina chi viene a cena? anche all’estero proprio grazie a qualche Fondazione. In tutta Europa c’è bisogno di far incontrare le persone di cultura diversa. Solo attraverso l’incontro e la conoscenza si possono infatti superare i contrasti e le incomprensioni. E quale modo migliore di farlo se non attorno a una tavola?”.
Alcune famiglie straniere apriranno dunque le porte e le cucine delle proprie case presentando usanze e sapori di terre lontane. L’obiettivo è favorire lo scambio reciproco e abbattere barriere culturali creando convivialità, sovvertendo l’idea di ospitalità e aprendo le case degli altri, per costruire insieme uno spazio di comunanza.
Sono 30 le città, da Nord a Sud, che saranno toccate da “Indovina chi viene a cena?”: alla città della Mole – dove si terranno le prime sei cene del 21 novembre -, e agli altri Comuni cui si è esteso il progetto nelle passate edizioni, quest’anno si aggiungono Bari e Lecce. E nei prossimi mesi le città coinvolte potrebbero raddoppiare. Da quando, nel 2012, il progetto è diventato permanente, ha coinvolto 4.000 persone, grazie all’adesione di oltre 120 famiglie.
“Sapere, esperienza, parole, ricordi, ma anche il cibo, sono patrimonio collettivo della comunità, parte del nostro dna – dichiara il Presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia –. Per questo Fondazione CRT, che da sempre affianca la Rete Italiana di cultura Popolare, sostiene ‘Indovina chi viene a cena’: un’iniziativa aperta a tutti i cittadini, per abbattere le barriere culturali e conoscersi reciprocamente attorno a un tavolo, condividendo usanze e sapori”.
“Ciò che offrono le famiglie ospitanti – spiega Antonio Damasco, direttore di Rete Italiana della Cultura Popolare - è una cena speciale, familiare, pensata per chi mantiene viva in sé la curiosità dell’incontro. Questa semplice esperienza di prossimità abbatte quel muro di diffidenza creato dalla non conoscenza, dalla paura di una cultura diversa. A tavola accade qualcosa di magicamente normale: si parla di figli, di scuola, lavoro, di cinema e musica, scoprendosi talmente simili che, alla fine, si diventa amici e si continua a frequentarsi anche dopo”.