Attualità - 25 novembre 2019, 12:55

Maltempo, Coldiretti Piemonte: "Fine settimana disastroso, terreni allagati e vigneti distrutti"

"Terreni allagati, serre e vigneti distrutti, coltivazioni di cereali perdute, frane e smottamenti: serve prevenzione". Dura anche Cia Piemonte: "Servono scelte politiche ormai non più procrastinabili"

Maltempo, Coldiretti Piemonte: "Fine settimana disastroso, terreni allagati e vigneti distrutti"

Iniziano a diminuire le precipitazioni nella parte nord-orientale del Piemonte, mentre permangono ad occidente. Certo, restano i disagi per i danni provocati del maltempo in questi giorni.

Oltre 130 le strade secondarie chiuse, 653 gli evacuati, di cui 234 nell’alessandrino e 258 nel cuneese. Il Po si mantiene stazionario, con livelli al di sopra della soglia di pericolo a Moncalieri e a Torino, nella zona dei Murazzi, e al di sopra della soglia di guardia nelle restanti sezioni. Anche il Tanaro si mantiene stazionario ad Asti e Alessandria, al di sopra della soglia di guardia e in generale diminuzione nelle restanti sezioni. La Bormida, in diminuzione, presenta ancora livelli superiori alla soglia di guardia.

Nel cuneese si mantengono al di sopra del livello di guardia il Varaita, l’Ellero e il Ghiandone. Nell’astigiano è in lieve crescita il Belbo. I laghi d’Orta e Maggiore sono stazionari, al di sopra del livello di guardia.

L’ondata di maltempo fa salire il conto dei danni all’agricoltura che per effetto dei cambiamenti climatici per gli eventi estremi ha perso piu’ di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia la devastazione provocata dalle acque nelle campagne, dal Piemonte alla Liguria, dalla Calabria alla Campania.

Terreni allagati, serre e vigneti distrutti, coltivazioni di cereali perdute, ma anche frane e aziende isolate per strade interrotte e mancanza di luce: questa la situazione piemontese dove il maltempo ha colpito soprattutto la provincia di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino.

“Un fine settimana disastroso, dopo già settimane di pioggia continua che sta provocando lo sgretolamento delle strade e delle infrastrutture – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Nei terreni la pioggia sta compromettendo le tradizionali semine autunnali come quelle del grano. Nelle province più colpite, infatti, i nostri tecnici sono all’opera per la conta dei danni, per supportare le imprese e per aiutare coloro che si trovano in zone isolate, oltre a collaborare con la Protezione Civile".

"Ribadiamo che, per evitare  di dover costantemente rincorrere l’emergenza, servono interventi strutturali che vanno dalla realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica fino a un vero e proprio piano infrastrutturale per la creazione di invasi, con la regia dei Consorzi di bonifica, che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando è necessario".

"L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche nei nostri territori tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.

"Quanto sta avvenendo in queste ore dimostra come il Paese abbia necessità di un piano organico per la manutenzione del territorio, una partita che si gioca in primo luogo sulla pelle degli agricoltori e nella quale Cia Agricoltori italiani ha legittimamente chiesto di vedersi riconosciuto un ruolo da protagonista": cosi Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte.

"L’agricoltura sta pagando un prezzo altissimo per gli eventi alluvionali di questi giorni. Ci sono aziende che hanno perso tutto e altre che si vedono compromesse le semine, con seri problemi anche sotto il profilo della necessità di rispettare la rotazione delle coltivazioni. Nel bene e nel male, gli agricoltori sono gli interlocutori più vicini a Madre Terra e non possono più essere ignorati nel momento di decidere le ormai improcrastinabili politiche di tutela dell’ambiente".

Comunicato Stampa

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