E' terminato poco fa l’incontro al Mise di Roma sulla vertenza Mahle. Il colosso tedesco ha annunciato lo scorso 23 novembre la chiusura dei due stabilimenti italiani di Saluzzo e La Loggia. L’indomani l’azienda aveva aperto la procedura di licenziamento collettivo per 452 dipendenti (209 a Saluzzo, 243 a La Loggia), stabilimenti che producono pistoni per vetture diesel.
Presenti all’incontro le segreterie nazionali e locali di Fiom, Fim e Fismic oltre alle delegazioni sindacali di stabilimento. A coordinare i lavori il vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial con il sottosegretario del Mise Alessandra Todde. Una delegazione di circa 200 dipendenti (circa 100 da Saluzzo e 100 da La Loggia) è partita questa notte con due pullman alla volta della capitale. Dalle 14 circa i lavoratori hanno presidiato davanti agli uffici del dicastero con sede in via Veneto. Presente, insieme ai lavoratori, anche il vicesindaco di Saluzzo Franco Demaria. Presenti l’onorevole Chiara Gribaudo e rappresentanti della Regione.
Al tavolo c’era anche l’azienda che non ha fatto dietro front inizialmente rispetto alla scelta iniziale. Dopo una sospensiva e una call con i vertici tedeschi della Mahle, si è arrivati alla decisione di sospendere per 30 giorni la procedura di mobilità. La trattativa quindi ha adesso maggior respiro. I sindacati chiedono dall’inizio il ritiro della procedura di licenziamento per poter avere un margine di trattativa.
Ricordiamo che il 5 dicembre si sarebbero chiusi i 45 di fase sindacale. La trattativa sarebbe stata aperta ancora per 30 giorni, dove la palla sarebbe poi passata all’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte. Con una risoluzione da trovare entro l’Epifania. Dopo l’incontro al ministero il margine di trattativa si amplia, c'è tempo fino a inizio febbraio.