«Ho conosciuto Stefano Faravelli nell’edizione di due anni fa di CuneoVualà e mi sono detta che volevo portarlo a Pinerolo, così i ragazzi potevano conoscere un professionista» la professoressa di discipline pittoriche Monica Bruera spiega come è nato l’evento di ieri mattina dal titolo “Il taccuino come strumento di conoscenza e come disciplina della percezione”. I ragazzi delle terze e quarte del Liceo Artistico di Pinerolo, che fa capo all’Istituto Buniva, hanno potuto incontrare e conoscere Faravelli, il più importante autore italiano di carnet de voyage, ovvero taccuini da viaggio.
È proprio il carnet de voyage a essere al centro di CuneoVualà, l’iniziativa promossa dalla cuneese Fondazione Peano, e di cui il Liceo Artistico pinerolese è diventato partner di recente, dopo aver aderito per anni al progetto con un gruppo sempre più grande di ragazzi.
Nelle sue pagine disegnate, scritte, accennate,mixate, acquerellate, anagrammate e così via, il viaggiatore torinese, come dice lui stesso, risarcisce il mondo «dall’usura dello sguardo “infiacchito” dei tanti medium».
Nell’incontro Faravelli ha proiettato un video girato nel suo studio e ha accompagnato gli studenti in un viaggio tra arte, percezione e filosofia che il taccuino ben sintetizza. Questo infatti è uno strumento tanto piccolo quanto potente, che ben si presta a essere approfondito da chi studia discipline artistiche: «Concentra in sé una serie di aspetti importanti della didattica» sottolinea Bruera. Quello di ieri è stato solo un primo appuntamento, perché Faravelli tornerà a Pinerolo per incontrare altre classi dell’Artistico.