Il popolo del panino da casa in mensa ha perso un'altra battaglia, dopo la Cassazione. Il TAR del Piemonte due giorni fa infatti ha respinto la domanda di sospensiva dei genitori dell'Istituto Comprensivo Tommaseo di Torino, che aveva scelto la linea dura e vietato il pasto domestico a scuola.
"È - commenta la Dirigente della Tommaseo, Lorenza Patriarca - una buona notizia: questo primo risultato conferma come sul piano amministrativo il percorso fosse corretto". Attualmente alla Tommaseo i non iscritti alla refezione scolastica sono circa una sessantina. La scuola ha chiesto più volte ai genitori di venire a prendere, in pausa pranzo, i bambini non iscritti al servizio. Una decina di mamme e papà si oppongono alla richiesta e, oltre a lasciare i bimbi a scuola con la "schiscetta", hanno presentato appunto ricorso al TAR Piemonte.
Il comitato Caromensa Torino, che riunisce i genitori pro-panino, non si arrende e tramite i social annuncia che le famiglie della Tommaseo presenteranno ricorso al Consiglio di Stato. "Respingimenti simili - spiegano i ricorrenti -, che sono stati adottati recentemente anche dai TAR Liguria e Lombardia, sono stati entrambi riformati prontamente dal Consiglio di Stato, che ha garantito pieno accesso in refettorio ai bambini con il pasto da casa".
Mentre l'assessore comunale all'istruzione Antonietta Di Martino commenta: "Le motivazioni che respingono la domanda cautelare confermano la bontà del documento che come Città abbiamo condiviso con le autonomie scolastiche: il diniego al pasto domestico non può essere generalizzato ma l'accettazione delle domande dei genitori è demandata alle singole istituzioni scolastiche, al temine di un procedimento che permetta alla scuola di valutare alcune condizioni di sostenibilità, in relazione alla propria offerta formativa e alla propria situazione organizzativa".