Un progetto sociale per il recupero della memoria audiovisiva, facendo rivivere in 4K i filmati amatoriali del passato. È nato “Flashback”, laboratorio di restauro e digitalizzazione di vecchie pellicole cinematografiche – nei formati 8mm, super8, 9,5mm e 16mm –, sviluppato dalla società torinese Zenit Arti Audiovisive grazie ai finanziamenti del bando della Città di Torino FaciliToxTo, lanciato nella primavera del 2018.
Con l’impiego di tecnologie di ultima generazione, i frame vengono scansionati fino alla definizione Ultra HD, allo scopo di renderli nuovamente condivisibili e riutilizzarle nel corso di proiezioni pubbliche, eventi o per lavori di produzione e ricerca storica.
Il progetto – finanziato dal Comune con un contributo del 70% mediante prestito, mentre il restante 30% viene concesso a fondo perduto – avrà una durata triennale e si rivolge a tutti, appassionati, professionisti del settore, ma, soprattutto, amatori, che vogliano riportare in vita preziosi documenti del secolo scorso, originali, autentici e molto spesso inediti.
Come spiega il responsabile, Paolo Rapalino, di Zenit, “si tratta di impiegare software molto all’avanguardia, recenti e in continua evoluzione, che senza la copertura economica del bando non ci saremmo potuti permettere. Come società abbiamo già una clientela affezionata, siamo molto conosciuti nel nostro settore. È un ambiente in cui funziona bene il passaparola”.
Tra le varie collaborazioni all’attivo, spicca quella Superottimisti, archivio regionale di pellicole di famiglia nato in seno all’Associazione Documentary in Europe nel 2007. “Difficile definire l’utente medio – continua Rapalino –: passiamo da enti e aziende cinematografiche ai privati, per lo più signori di vecchia generazione, 80 o 90 anni, che negli anni hanno raccolto diversi filmati girati in famiglia o in occasione di qualche manifestazione. Vengono in sede e noi li accogliamo instaurando un rapporto molto confidenziali, a tu per tu. Guardiamo assieme i filmati, capiamo come procedere per la correzione dei colori e del suono. Spesso e volentieri i clienti rimangono in laboratorio con noi durante tutte le fasi del lavoro. Il nostro obiettivo principale è rendere questi filmati nuovamente fruibili da tutti”.
Infine, “Flasback” prevede anche l’accesso al laboratorio di digitalizzazione in modalità semiautonoma per tutte le associazioni e case di produzione piemontesi, previa partecipazione a un corso di formazione. I migliori filmati digitalizzati dagli utenti saranno quindi resi accessibili attraverso una piattaforma web.
“Vorremmo creare – conclude Rapalino – una sorta di piccolo archivio pubblico sul nostro sito, dove le persone possano fare ricerche e richiedere l’utilizzo dei materiali. Zenit farebbe così da tramite coi loro proprietari. Insomma, non un semplice servizio, ma un laboratorio aperto alla città e condiviso”.
Per maggiori informazioni: www.flashbacks8.it