Sanità - 17 dicembre 2019, 19:00

Trapianto combinato di quattro organi alle Molinette: "Un Natale che ricorderò per tutta la vita"

Il paziente, ora ricoverato in terapia intensiva, era affetto da fibrosi cistica: "Prima facevo fatica ad allacciarmi le scarpe. Ora vorrei passeggiare, correre, viaggiare. Sono rinato"

Trapianto combinato di quattro organi alle Molinette: "Un Natale che ricorderò per tutta la vita"

Non uno, ma ben quattro regali di Natale anticipati, quelli che hanno cambiato per sempre la vita di Domenico Gatta, protagonista dell'eccezionale trapianto combinato effettuato lo scorso ottobre alle Molinette di Torino.

Affetto da fibrosi cistica con una grave patologia polmonare, il paziente, 47 anni, di Bari, era stato trasportato in emergenza fino al capoluogo sabaudo per essere operato. Nel frattempo, le condizioni cliniche erano ulteriormente peggiorate, con l’evidenza di una grave disfunzione del fegato. Valutato collegialmente da un team multidisciplinare, si era deciso di procedere con un trapianto combinato polmoni-fegato-pancreas, per trattare in maniera radicale la fibrosi cistica. Quattro organi provenienti da un solo donatore. 

Oggi Domenico è ricoverato in terapia intensiva, e sorride a ogni progresso raggiunto, accudito dalla moglie. "Non ricordo nulla di quando sono arrivato qui - racconta -, ho solo dormito per un mese intero. Quando sono partito dalla Puglia ero già in coma".

"Sono rimasto sbalordito, al mio risveglio - continua -, non potevo crederci. Ora vorrei fare tante cose: correre, passeggiare, viaggiare. Prima era faticoso anche allacciarmi le scarpe, non riuscivo a respirare senza bombola d'ossigeno. Come stare continuamente con la testa sott'acqua, o poter prendere aria solo da una cannuccia". 

L’intervento, di 15 ore - il primo di questo tipo in Europa, per di più in stato di emergenza - era iniziato con il trapianto dei due polmoni (eseguito dal professor Massimo Boffini coadiuvato dal dottor Paolo Lausi), per proseguire con il fegato e il pancreas (portato a termine dal professor Renato Romagnoli coadiuvato dai dottori Damiano Patrono e Francesco Tandoi). 

"L'eccezionalità dell'intervento - spiegano i medici - risiede nel fatto che sia stato fatto su un paziente in emergenza. Abbiamo deciso il tutto in poche ore. In questi casi, è fondamentale l'esperienza accumulata dall'intera équipe multidisciplinare, soprattutto considerando la preziosa disponibilità di organi nelle liste d'attesa".

"Le aspettative di vita - continuano - si sono allungate rispetto al passato, per i trapiantati. Si parla di alcune decine di anni. Nel post operatorio, il paziente ha avuto solo un'occlusione intestinale. Ora passerà le feste qui, ma cercheremo di trasferirlo in un reparto più confortevole".

"Spesso diamo troppe cose per scontate - conclude Domenico -, ma anche riuscire a stare seduto o fare qualche passo è una conquista. Sicuramente questo Natale me lo ricorderò per tutta la vita".

Manuela Marascio

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU