Economia e lavoro - 19 dicembre 2019, 19:14

Embraco, da Roma il segnale del Mise: torna in campo Invitalia per cercare un "piano B"

Il Ministero per lo sviluppo economico accoglie le richieste dei sindacati e promette di convocare anche Whirlpool, mentre sono a forte rischio le tredicesime dei lavoratori. Intanto in Regione la discussione sull'Emergenza occupazionale è fissata per il 7 gennaio

Embraco, da Roma il segnale del Mise: torna in campo Invitalia per cercare un "piano B"

Ancora un viaggio a Roma, ancora destinazione Ministero dello Sviluppo economico: mentre Torino ha ormai lanciato la macro-Vertenza, il tema ex Embraco (ora Ventures) prosegue sui binari dove ormai da anni viaggiano circa 400 persone e che ancora ieri hanno visto il presidio e la manifestazione davanti alla sede di Randstad di corso Vittorio Emanuele. E dalla Capitale è arrivato un segnale: il ministero ha accolto la richiesta delle organizzazioni sindacali di coinvolgere nuovamente Invitalia per cercare investitori interessati allo stabilimento. "Il tempo a disposizione è scarso, perché la cassa integrazione terminerà a luglio - dicono i rappresentanti di Fiom e Uilm -. Per quanto riguarda Ventures, l’azienda ha dichiarato di non avere fondi sufficienti per proseguire l’attività".

Non comprendiamo perché il Mise si ostini a non convocare al tavolo i soggetti coinvolti in questa vicenda (Whirlpool, Embraco e Randstad) per trovare nuove soluzioni per la reindustrializzazione e per la ricollocazione di tutti i lavoratori, visto l'esito fallimentare di Ventures - aggiungono Vito Benevento, della segreteria Uilm di Torino e Cono Meluso, funzionario Uilm -. La situazione continua a essere precaria, ma una soluzione potrebbe arrivare dall’attivazione delle procedure concorsuali, che porterebbero a un possibile commissariamento in grado di traghettare l’azienda verso un nuovo progetto industriale, dando respiro ai lavoratori con nuovi ammortizzatori sociali”.

Finalmente - fanno notare Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino e Ugo Bolognesi, responsabile Ventures per la Fiom - dopo mesi in cui come organizzazioni sindacali lo richiedevamo, il ministero darà il mandato formale a Invitalia per trovare e incentivare nuovi soggetti e progetti industriali visto che è ormai evidente a tutti che gli attuali proprietari sono inaffidabili. Il Ministero si è inoltre impegnato a convocare la Whirlpool al prossimo incontro. Intanto la Ventures ha dichiarato di non essere in grado di pagare le tredicesime e la situazione diventa ogni giorno più pesante e insopportabile. Le iniziative continueranno, lo stabilimento di Riva deve essere reindustrializzato seriamente poiché il nostro territorio non può più reggere una situazione di deindustrializzazione e declino”.

"La Ventures ha ribadito di avere un progetto industriale e ha chiesto al MISE nuovi fondi per finanziare il loro progetto per lo stabilimento di Riva di Chieri in quanto gli istituti bancari negano i prestiti necessari, ma si tratta dell'ennesimo incontro deludente - commenta Arcangelo Montemarano, della Fim Cisl Torino e Canavese -: ancora una volta il Ministero, nonostante le richieste, non ha convocato i soggetti responsabili della crisi in atto. Oltre la beffa anche il danno per i lavoratori, l’azienda di fatto ha dichiarato che non pagherà la tredicesima e gli stipendi, nonostante in modo sfacciato abbia manifestato l’intenzione di continuare il suo piano, accusando i lavoratori del fallimento del progetto. L’unica nota positiva da parte del Mise è che solo adesso, dopo 15 mesi, sarà dato il mandato a Invitalia per valutare e verificare eventuali opportunità alternative. Ancora una volta il Ministero ha dimostrato scarsa competenza e scarsa attenzione su una vicenda che meriterebbe ben altra considerazione”.

Proprio stamattina, intanto, un gruppo di lavoratori ex Embraco ha partecipato all'ultimo consiglio dell'anno della Città Metropolitana, con un intervento che ha ribadito ancora una volta la situazione drammatica dello stabilimento di Riva di Chieri: "Non crediamo che si debba ulteriormente spiegare, quello che probabilmente si può riassumere con la parola "bluff". Sono ormai mesi che con le nostre manifestazioni riempiamo la cronaca cittadina, quindi i contorni della nostra vicenda sono noti. Ma la dura realtà è fatta da chi, come un nostro collega, è un capofamiglia con una moglie che ha perso il lavoro perché doveva diventare madre. È padre di una bambina che guarda caso è nata in concomitanza con l'inizio della nostra crisi, quasi due anni a oggi. Unica sua fonte di reddito è la cassa integrazione, che oggi si aggira sui 750/800 euro, paga un affitto di circa 500 euro. Cosa gli rimane per vivere, togliendo le spese necessarie? La sua storia l'ho conosciuta nei giorni scorsi. Ho letto un suo messaggio dove ci diceva che non sarebbe potuto venire a manifestare con noi perché non si poteva permettere neanche i pochi euro per il bus. Si scusava con noi dicendoci che era fortemente umiliato da questa situazione. Questo è solo uno dei tanti casi che potrei citare", ha detto il lavoratore intervenuto.

"Queste sono le conseguenze che le azioni delle multinazionali come la Whirlpool, provocano nei territori che abbandonano - aggiunge -. Per questo motivo occorre cercare soluzioni reali, che impediscano a queste potenze di prendere il nostro lavoro e portarlo altrove. Non bastano semplici e roboanti promesse che, come nella nostra vicenda, sono state fatte e portate addirittura nel cuore dell'Europa. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Non da quelle locali, che nel loro piccolo ci stanno dando una mano come dimostra l'incontro di oggi. Ci sentiamo traditi dal ministero che sembra trattare il nostro caso con fastidio e superficialità". 

E del caso Embraco, ma non solo di quello, si è parlato anche in Regione. Nelle scorse ore il presidente Alberto Cirio aveva promesso l'adozione di un ordine del giorno che dichiarava lo stato di emergenza occupazionale per il Piemonte. Nel testo, la maggioranza si impegnava a "dichiarare lo stato di emergenza occupazionale per il Piemonte, istituire un tavolo di monitoraggio permanente, in accordo con i sindaci, le organizzazioni sindacali e i lavoratori e a presentare richiesta al Governo dei fondi necessari per superare le difficoltà, risorse per il sostentamento delle famiglie e la riqualificazione professionale delle maestranze".

Un testo che però la minoranza ha criticato invitando a una discussione più approfondita in cui emergessero anche numeri e contenuti più dettagliati. Ecco perché lo stesso Cirio ha deciso di fissare l'approvazione dell'odg al 7 gennaio, quando si terrà un Consiglio regionale dedicato espressamente al lavoro e al manifatturiero. Intanto, in conferenza di capigruppo, è stato chiesto al governatore di organizzare un incontro con le istituzioni del territorio (consiglieri regionali, parlamentari piemontesi e la sindaca Appendino) e la proprietà di Fca, famiglia Elkann-Agnelli in testa. Un appello che già ieri era stato fatto a gran voce dal capogruppo di Luv, Marco Grimaldi e che in passato gli stessi sindacati avevano sollecitato più volte.

Proprio sul tema dello stato di emergenza occupazionale, il presidente dell'Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, ribadisce: "È necessario mettere in campo degli strumenti per gestire queste situazioni prima che diventino insostenibili. Ammortizzatori sociali come la cassa integrazione non possono essere considerati l’unica soluzione, anche perché non possono - per loro natura - avere durata illimitata. Vanno, dunque, affiancati a strumenti per riposizionare sul mercato del lavoro i lavoratori interessati da questi processi". Per esempio "sperimentare politiche attive molto più mirate. Potrebbe essere occasione per iniziare questa sperimentazione in Piemonte e poi estenderla su tutto il territorio nazionale".

Massimiliano Sciullo

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