"È stato un anno importante quello che si sta andando a chiudere, sia a livello personale che nel mio ruolo professionale. Sono riuscito a coltivare e fare crescere molte relazioni e molto rapporti con altri interlocutori del territorio, per fare in modo che davvero, come ho detto più volte, la nostra università sia al fianco delle persone e di chi si interfaccia con noi. Anche a livello personale, per me è una grande soddisfazione".
Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino, se guarda indietro osserva con soddisfazione quanto fatto in questo 2019. E già rilancia per in 2020 in cui i progetti non mancano. Sotto l'albero, insomma, la speranza è di trovare belle sorprese. "La mia sensazione è che, piano piano, questa città si stia scrollando di dosso quella paura del futuro e quel pessimismo che un po' l'avevano avvolta negli ultimi tempi. Mi pare che si sia venuto a creare un buon clima. Lo vedo anche nelle persone che incontro al Politecnico, gli strumenti, anche quelli stranieri, ma un po' tutti quelli che lavorano lì. C'è poi fiducia e spero che questo sentimento si rafforzi''.
''Dal punto di vista più professionale, spero che sotto l'albero ci sia l'avvio della realizzazione della cittadella legata alla manifattura e all'industria, che ha raccolto intorno a sé grande supporto da parte di tanti attori e istituzioni. Più in generale- aggiunge - mi aspetto che dopo lo sforzo che abbiamo fatto per strutturare il bilancio dell'anno prossimo, si possano intraprendere nuovi passo avanti. Sia dal punto di vista della Cittadella che da quello del ripensamento più complessivo della nostra didattica, anche sfruttando le potenzialità che I3P ci mette a disposizione".
E a pochi giorni ormai dalle Feste, il ricordo di Guido Saracco più personale è quello legato alla famiglia. "Per me, il Natale ha sempre significato una sorta di ritorno alle radici Per me è sempre stata una ricorrenza poco 'cittadina', perché mio padre era nato in campagna, in una cascina. E quindi per molti anni lo abbiamo trascorso lì. Ecco, per me il Natale è il ritorno alle origini".