Eventi - 29 dicembre 2019, 14:20

La luce del Nord Europa illumina Torino: a Palazzo Chiablese i paesaggi di Konrad Mägi

Fino all’8 marzo 2020, la mostra cade in prossimità dei 100 anni dalla visita di Mägi in Italia e, con oltre cinquanta opere, è una delle personali più grandi mai realizzate in Europa

La luce del Nord Europa illumina Torino: a Palazzo Chiablese i paesaggi di Konrad Mägi

“Sono un figlio del Nord, e tutto ciò che sono è una parte del suo popolo e della sua natura selvaggia. Ovunque mi trovi, il Nord sarà sempre la mia patria (nel senso più ampio). Amo la natura aspra e  malinconica del Nord, e quei vividi lampi di luce che gli artisti nordici sanno esprimere”. Così scriveva Konrad Mägi, l’artista estone che ha aperto la strada alla pittura moderna nord europeo, in mostra a Palazzo Chiablese di Torino fino all’8 marzo 2020.

Spesso assimilato ad artisti come Vincent Van Gogh e Alfred Sisley, con cui ha in comune l’uso audace della materia pittorica e degli effetti luminosi, Mägi esprime, nella sua opera, una personalità irrequieta e intensa, che, nelle sfumature dei paesaggi, spesso onirici, fatti di una materia densa ed espressiva, racconta al continente europeo il fascino della natura nordica, dei suoi grandi cieli solcati da nuvole instabili e accese dai bagliori del tramonto, i laghi, le campagne distese e le scogliere a picco sul mare.

La mostra, curata dallo storico dell’arte Eero Epner in collaborazione con la direzione dei Musei Reali, cade in prossimità dei 100 anni dalla visita di Mägi in Italia e, con oltre cinquanta opere, è una delle personali più grandi mai realizzate in Europa. Le opere provengono dal Museo Nazionale d’Arte dell’Estonia e dal Museo d’Arte di Tartu, oltre che dalle collezioni private di Enn Kunila e Peeter Värnik e da quelle della Società degli studenti estoni.

Impossibile da collocare in un preciso movimento, Mägi sfiora tutte le correnti senza mai farne propria nessuna. Ama la natura e la dipinge come se stesse facendo un ritratto; al contrario, i suoi pochi ritratti di persone sono realizzati come se stesse dipingendo la natura, che percepisce come uno spazio metafisico e sacro. Anarchico, eccentrico, sognatore e utopista, Mägi è un artista unico nel panorama europeo del primo ventennio del Novecento, per il suo approccio alla pittura e, più in generale, alla vita. Come scrisse egli stesso nel 1906: “Prima o poi bisogna andare a vedere il mondo, anche a costo della vita, perché non fa differenza come uno muore e dove muore”.

Un film-documentario su Konrad Mägi, appositamente realizzato per la mostra dalla regista estone Marianne Kõrver, è proiettato nell’ultima sala espositiva. Il documentario si concentra sulla personalità contradditoria e in parte inesplicabile dell'artista. 

L’allestimento della mostra è curato da Tõnis Saadoja e il design grafico da Kätlin Tischler. L’organizzazione della mostra è coordinata dal Museo Nazionale d’Arte dell’Estonia e supportata dalla Fondazione Konrad Mägi.

Al termine dell’esposizione torinese, la mostra continuerà il suo viaggio facendo tappa nell’autunno 2021 al museo EMMA di Espoo, in Finlandia. 

Manuela Marascio

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