Le associazioni culturali Nazione Futura Torino e Rinascimento Europeo inaugurano, dopo i partecipati eventi dell’anno passato, una nuova stagione di dibattiti e incontri con l’evento “Le anime della destra: sovranisti, conservatori e liberali” che si terrà domani, martedì 21 gennaio alle ore 18 presso l’Hotel Golden Palace (Via dell’Arcivescovado 18), Sala Diamante.
In occasione del primo convegno del 2020, tre saranno gli ospiti illustri che animeranno il confronto: Marco Gervasoni (professore di Storia Contemporanea e saggista), Nicola Porro (giornalista) e Francesco Giubilei (Presidente di Nazione Futura).
I saluti inziali saranno portati da Stefano Commodo, Portavoce di Rinascimento Europeo, mentre a moderare il dibattito sarà Ferrante De Benedictis, Vicepresidente di Nazione Futura.
L’incontro, prendendo spunto dalla presentazione del saggio del Professor Gervasoni dal titolo “La rivoluzione sovranista. Il decennio che ha cambiato il mondo” e dal libro di Nicola Porro “Le Tasse invisibili. L'inganno di Stato che toglie a tutti per dare a pochi”, toccherà il tema del sovranismo non come sterile critica all’Europa bensì come risposta ad una burocrazia europea che, priva di ogni ruolo geopolitico – come la recente vicenda della Libia conferma – si riduce ad una sovrastruttura capace solo di tassare.
La riduzione del debito pubblico e l’agognato raggiungimento dell’equilibrio di bilancio dovrebbe essere la vera mission del sovranismo. Così facendo, infatti, il nostro Paese si porrebbe in una posizione di autonomia rispetto ai partner europei, banche e grande finanza, risultando meno dipendente dall’esterno e capace di riaffermare in concreto la propria sovranità.
Nel saggio di Gervasoni, l’autore tenta di delineare tempi, modi e successi intrapresi dai movimenti sovranisti oltre a prendere in considerazioni alcuni fenomeni caratterizzanti la crisi economica dal sistema economico mondiale, tali da celare una vera e propria crisi di identità dell'Occidente. Nicola Porro, invece, sostiene come lo Stato continui ad alimentarsi con i prelievi su consumi, redditi e patrimoni coprendosi dietro l’“equo e solidale”: le tasse vengono giustificata perché “etiche e ambientali” e pretese per evitare un presunto futuro catastrofico.