È arrivato a Pinerolo ieri pomeriggio a conclusione della tappa iniziata nella mattinata da Paesana. Nazario Nesta ha già però nelle gambe 6.670 chilometri percorsi a piedi lungo il perimetro della penisola italiana, isole principali comprese. Il ventottenne è partito il 19 maggio scorso dal suo paese, San Nicandro Garganico in Puglia, e conta di ritornarci dopo un anno esatto, riuscendo a completare il suo itinerario di circa 9.000 chilometri che ha chiamato “Disegnando l’Italia” e mette in luce le bellezze della nazione.
Pinerolo è stata una tappa speciale perché proprio in città lo ha raggiunto un suo amico foggiano, Raffaele Pepe, che lo accompagnerà nel cammino di oggi in direzione Sestriere, lungo la Val Chisone.
Nesta rivela solo alcune delle motivazioni dell’impresa, altre le svelerà in un libro: «Sono credente, appartengo alla chiesa evangelica. La mia è quindi una ricerca spirituale: voglio incontrare le persone per un arricchimento reciproco». Ma c’è anche un altro scopo filantropico: «Chi vuole può versare su un iban apposito del denaro che mi permetterà di affrontare le spese di prima sussistenza. Tutto il resto lo donerò ad un progetto della chiesa evangelica per sostenere le famiglie povere e disagiate in Moldavia». Sin qui le motivazioni dichiarate: «Ce ne sono altre più personali che al momento devono rimanere segrete ma che svelerò nel libro che scriverò appena finito il viaggio».
Pur camminando per gran parte del tempo da solo la condivisione è proprio ciò che caratterizza l’atteggiamento di Nesta: con un cellulare riprende i momenti salienti delle singole tappe, all’arrivo si occupa del montaggio del video che poi pubblica sul suo canale YouTube: «Utilizzo anche altri social come Instagram e Facebook. Proprio attraverso le mie pagine la gente mi contatta per accompagnarmi lungo un tratto del percorso o per offrirmi ospitalità». Finora però buona parte delle nottate le ha passate in tenda, mentre a Pinerolo è stato ospitato in un residence.
Le tappe piemontesi di Nesta sono iniziate con l’attraversamento, in mezzo alla neve, del Colle di Tenda: «È il punto più alto che ho toccato finora e ciò che apprezzo di questa Regione è proprio il paesaggio montano: non ho mai visto un tale capolavoro. Mi ha stupito anche trovare tanta ospitalità, spesso qualcuno ha fatto un tratto di strada con me».