Negli ultimi mesi, si discute sui possibili rischi della nuova 'tecnologia 5G' che in alcune città italiane, tra cui Torino, è in fase di sperimentazione.
"Come Verdi - Europa Verde Piemonte vogliamo precisare che non siamo contro lo sviluppo e l'attuazione delle nuove tecnologie - dicono i portavoce Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi -, ma vogliamo mettere al centro una questione: i nuovi strumenti tecnologici sono certamente fondamentali per lo sviluppo della nostra società, ma proprio per questa ragione noi dobbiamo capire quale impatto hanno sulla salute dei cittadini e sull'ambiente".
Quindi, come partito ecologista, gli esponenti piemontesi affermano che saranno "attenti su come si svilupperanno", chiedendo "che non siano in nessun caso modificati gli attuali limiti di esposizione garantiti dalla legge", "che sia rispettato ed eventualmente rafforzato a livello europeo il "principio di precauzione" inserito nel decreto ministeriale del 1998 voluto dall'ex nostro ministro verde, Edo Ronchi", "che siano definite, sia in fase preventiva che in fase di controllo, della sperimentazione del 5G, tutte le attività di monitoraggio e le metodologie di misurazioni per la valutazione delle esposizioni al campo elettromagnetico".