Torino omaggia i deportati nei lager nazisti. Si è tenuta all' Auditorium “Vivaldi”, in piazza Carlo Alberto, la cerimonia di consegna delle medaglie d'onore, conferite con decreto del Presidente della Repubblica a cittadini della provincia di Torino, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, e ai familiari dei deceduti.
L'evento, che chiude un Giorno della Memoria tanto intenso quanto sentito all'ombra della Mole, ha visto la partecipazione di autorità civili e militari: dalla sindaca Chiara Appendino all'assessore al Bilancio della Regione Piemonte Andrea Tronzano, passando per il prefetto Claudio Palomba e al comandante provinciale dei carabinieri Francesco Rizzo, tutti hanno omaggiato il coraggio di chi, nel periodo della guerra, ha avuto il coraggio di portare avanti i valori dell'uguaglianza e della democrazia, sacrificando la propria vita e subendo atroci sofferenze.
Nel giorno dedicato alla conoscenza, in un momento storico in cui non dimenticare diventa di cruciale importanza, la sindaca Appendino ha voluto ringraziare "chi, quasi 80 anni fa, ha deciso di schierarsi dalla parte giusta. A loro dico grazie, quella scelta ha contribuito a donarci l'Italia in cui viviamo oggi". Dalla prima cittadina arriva poi un monito a non abbassare la guardia, puntando sui giovani e sulla loro formazione storico e culturale: "I temi e le idee di resistenza che voi avete diffuso con coraggio, oggi sono purtroppo tremendamente attuali".
Il prefetto di Torino Claudio Palomba, ha ricordato l'obiettivo della società attuale: "Va conservata la memoria di un tragico evento, affinché non accada mai più. Liliana Segre e il Papa ci hanno detto che il male peggiore è l'indifferenza". Inevitabile poi il riferimento ai recenti fatti di Mondovì: "Ci sono stati episodi anche in questi giorni, la cosa peggiore è girarsi dall’altra parte. Persecuzione nazi fascista uno dei crimini più spietati, bisogna toccare la coscienza dei giovani".
Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore Tronzano: "Se non si tiene vivo il ricordo, tornare in quei giorni bui è un rischio concreto. Conoscenza e memoria sono il patrimonio più alto da tramandare alle generazioni di domani".
La cerimonia si è conclusa con la consegna delle medaglie d'onore a 15 insigniti e ai loro famigliari:
Berrino Valentino
Bertinotti Antonio
Bosio Mattia
Cattero Italo
Crivellin Angelo
Fanti Enrico
Frigato Gino
Gallo Oreste
Leone Salvatore
Marotta Raffaele
Pollano Felice
Reggiani Mario
Tardito Giovanni
Turco Carlo
Vignolini Achille