Politica - 28 gennaio 2020, 16:05

Alloggi popolari ai cittadini extra Ue, Grimaldi: "La destra va incontro a una pioggia di ricorsi"

Il consigliere regionale di Luv: "Si compie un gesto gravemente discriminatorio"

Alloggi popolari ai cittadini extra Ue, Grimaldi: "La destra va incontro a una pioggia di ricorsi"

“Con gli stranieri? Sono stata ancora buona... avrei potuto chiedergli i documenti di tutti i paesi del mondo, non solo quelli relativi al paese d’origine. Con una semplice battuta si è capito che Caucino è solo buona, a discriminare” – così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commenta la risposta in Aula dell’Assessora Caucino alla sua interrogazione urgente sulla situazione discriminatoria che si sta configurando nelle assegnazioni degli alloggi di edilizia sociale ai cittadini extra europei.

Il 14 novembre scorso, l’Assessora ha inviato una nota ai Sindaci dei Comuni piemontesi, ai Presidenti delle ATC del Piemonte, ai Presidenti delle Commissioni Assegnazione Alloggi presso le ATC del Piemonte e al Presidente del Consorzio Intercomunale Torinese, puntualizzando che “in sede di presentazione della domanda finalizzata all’accesso all’edilizia sociale, i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea devono produrre apposita certificazione o attestazione di non possesso di immobili di proprietà nel Paese d’origine, rilasciata dalla competente autorità dello Stato di nazionalità”.

L’Assessora, rispondendo al question time, si è schernita sostenendo di applicare la norma regionale in senso letterale; anzi, dicendo che farlo fino in fondo significherebbe verificare che i richiedenti non posseggano immobili “in tutti i paesi del mondo”. Tuttavia, per interpretare in questa maniera restrittiva la legge regionale in materia e al contempo rispettare il principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione, la Giunta dovrebbe richiedere la produzione di attestazioni che dimostrino che i componenti il nucleo familiare non siano titolari di alcun diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione in nessun Paese del mondo a tutti gli aventi diritto. Si tratterebbe di una pratica estremamente vessatoria verso tutti i richiedenti e, oltretutto, limiti troppo restrittivi all’accesso all’edilizia popolare sono già stati giudicati incostituzionali da alcune sentenze della Corte Costituzionale. Se invece, come è accaduto, lo si chiede solo in relazione al paese d’origine, la pratica diventa chiaramente discriminatoria nei confronti dei cittadini stranieri.

“Assessora Caucino, se la sente davvero di andare incontro a una pioggia di ricorsi che paralizzerebbero l’accesso all’edilizia popolare, danneggiando tutti gli aventi diritto?” ha domandato Grimaldi in Aula. – “Tutto questo per compiere un gesto gravemente discriminatorio nei confronti dei cittadini stranieri residenti in Italia, soprattutto perché, secondo la Banca Mondiale, i Paesi extra-Ue in cui vi è un completo sistema di registrazione formale degli immobili privati sono meno di venti. Ecco perché il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stabilito un elenco di Stati dove è ‘oggettivamente impossibile’ procurarsi la certificazione richiesta per i redditi e il patrimonio posseduto nel paese di origine. Ci si dia da fare per contrastare l’emergenza abitativa, invece di continuare a escludere”.

comunicato stampa

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