Economia e lavoro - 04 febbraio 2020, 20:24

Fca, prorogata la procedura dei licenziamenti collettivi incentivati per 320 persone

Coinvolte Mirafiori, Maserati, Strutture Centrali, Powetrain, Presse, Stampi, Mopar e costruzioni sperimentali. Fiom: "Un'occasione per chi può accedere alla pensione, ma si tratta di un'ulteriore riduzione della forza lavoro, mentre servono nuovi modelli"

Fca, prorogata la procedura dei licenziamenti collettivi incentivati per 320 persone

Saranno i 320 lavoratori dell'universo Fca che potranno sfruttare la fuoriuscita incentivata in base all'accordo firmato oggi tra l'azienda e i sindacati e che coinvolge i settori di Mirafiori Carrozzeria, Maserati, Strutture Centrali, Mirafiori Powertrain, Mirafiori Presse, Costruzione Stampi, Mopar e Costruzioni Sperimentali. Non una novità, visto che ricalca intese già attive in passato all'interno del gruppo automobilistico.

"Abbiamo deciso di sottoscrivere l’accordo perché in continuità con quelli precedenti e per senso di responsabilità verso i lavoratori e i nostri iscritti che hanno i requisiti e vogliono accedere alla pensione - commenta Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom Cgil -. Confermiamo il giudizio espresso nelle altre occasioni: siamo infatti di fronte a un ulteriore ridimensionamento della forza lavoro che non verrà sostituita con nuove assunzioni. Oggi, più che mai, anche alla luce della fusione con PSA, serve un progetto per l’insieme degli stabilimenti FCA presenti nel nostro territorio e per l’indotto automotive in generale".

"Un progetto che deve necessariamente partire dall’assegnare produzioni di autovetture in numero sufficiente a garantire il rientro dalla cassa integrazione e la piena occupazione degli addetti - aggiunge Ugo Bolognesi responsabile di Mirafiori per la Fiom Cgil -. La 500 elettrica è un’opportunità se sarà affiancata da altre vetture del segmento B in Carrozzeria e nuovi modelli di Maserati a Grugliasco, in grado di generare volumi produttivi idonei a rilanciare l’intero settore, viceversa si continuerà a vedere un ridimensionamento dei nostri siti produttivi e la depauperizzazione del territorio".

Massimiliano Sciullo

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