«Per la gente “Tonino” era “il sindaco”. Ancora oggi lo chiamavamo così» le parole di Priscilla Guidolin interpretano il sentimento di tanti. Lei è stata consigliere comunale e assessore al fianco di Antonio Costanzo, ex sindaco di Candiolo dal 1999 al 2009, mancato oggi dopo una lunga malattia.
In molti ricordano la sua attenzione e la sua disponibilità: «Ha fatto il sindaco come si fa nei paesi piccoli, con la gente e tra la gente –. ricorda con commozione il cognato Vincenzo Lombardo –. La prova dell’affetto dei candiolesi è che oggi casa sua era piena di gente».
Nato in Calabria il 23 agosto 1952, Costanzo si era poi trasferito al Nord e lavorava alla Liri di Nichelino: «Era operaio quando la fabbrica ha chiuso e ha vissuto momenti difficili di disoccupazione, per poi trovare un’occupazione in una ditta di consegne» lo ricorda un suo conterraneo, l’ex consigliere regionale Angelo Auddino di Nichelino.
I due erano accomunati da una storia politica di sinistra dal Pci al Pd, dove Costanzo ha militato per poco tempo, prima di abbandonarlo: «Era una persona umile, integra e generosa, che aveva conquistato la fiducia degli operai, del ceto medio e degli imprenditori» sottolinea Auddino.
Costanzo ha fatto tutta la gavetta da consigliere a sindaco, rivestendo anche il ruolo di consigliere di opposizione.
«Ero il suo misero braccio destro, in campo amministrativo, ma oggi per me è come se fosse mancato un fratello. Tutti lo ricorderemo e cercheremo di rendergli onore al meglio» è il commento toccante di Fiorenzo Melino, che è stato suo assessore e compagno anche della sfida elettorale del 2014, quando la sinistra divisa aveva dato strada a Stefano Boccardo, ma Costanzo aveva confermato di essere un leader in grado di attirare consenso.
«La sua vita era pane e politica. Ancora oggi girava il paese per vedere cosa non andava e darmi suggerimenti sulle interpellanze da fare» racconta Melino, che ricorda alcuni dei suoi risultati più importanti: «Sotto il suo primo mandato è stata costruita la casa di accoglienza La Madonnina, mentre nel secondo era caduto a sei mesi dal voto sul progetto del nuovo oratorio che ho poi completato come assessore all’Urbanistica con il sindaco Valter Molino». In molti ricordano anche il centro d’incontro ammodernato e la realizzazione del municipio.
Se Costanzo è stato un protagonista indiscusso della politica e della vita amministrativa di Candiolo, c’è chi stava sulla parte opposta e si è sempre misurato con lui sulle varie questioni in un clima di rispetto: «Sono stato 10 anni all’opposizione, quando lui era sindaco – ricorda l’attuale assessore Michele Rollè –. E lui lo è stato nell’ultimo mandato, quando abbiamo vinto noi di Candiolo X Tutti». Tra i due c’è sempre stato un confronto politico acceso, ma una reciproca stima: «Mi dispiace tantissimo che ci abbia lasciati così giovane, perché, pur essendo su fronti opposti, c’era il massimo rispetto della persona e, se condividevamo delle cose, le portavamo avanti insieme. Dopo tanti anni non mi pare vero che la politica candiolese non lo veda più protagonista».