Economia e lavoro - 06 marzo 2020, 22:50

Coronavirus, zero incassi per le discoteche di Torino: "Pronti a stare chiusi, ma regole uguali per tutti"

"Paura che i nostri sacrifici risultino inutili: chiudere le sale da ballo, lasciando aperti gli altri locali del "sabato sera", significa solamente spostare il luogo del possibile contagio"

Coronavirus, zero incassi per le discoteche di Torino: "Pronti a stare chiusi, ma regole uguali per tutti"

"A noi sta bene stare chiusi: lo faremo questa settimana e siamo disponibili a farlo il necessario per contenere contagio. Ma le regole devono valere per tutti". È questo il messaggio unitario delle discoteche di Torino, chiuse completamente per il Coronavirus. Le sale da ballo, come emerso ieri dal monitoraggio effettuato sulle imprese da Ascom Torino, sono il settore più colpito insieme a quello dell'organizzazione eventi: dal 23 febbraio il calo di fatturato è stato del 100%.

"Non ci spaventano i sacrifici - spiegano i gestori di discoteche in una nota, firmata da quasi 30 aziende- ma viene naturale chiedersi l'utilità di azioni di contenimento così poco ampie". Il riferimento è a bar, ristoranti e locali che in queste settimane, pur con grossi problemi economici, hanno continuato le loro attività. 

"La nostra paura - aggiungono - è che i sacrifici della nostra categoria risultino inutile a fronte di misure insufficienti. Chiudere le discoteche, e lasciare aperti gli altri locali del "sabato sera", significa solamente spostare il luogo del possibile contagio". Un problema raccolto anche dal Presidente Epat Torino Alessandro Mautino, che invita "pub, circoli, cocktail bar e simili ad evitare di cercare escamotage e sostituirsi abusivamente alle discoteche, con il rischio di  provocare assembramenti". 

Altro tema è quello delle "distanze di sicurezza". Il DPCM obbliga cinema, teatri, discoteche a garantire un metro di distanza tra le persone. Ma la possibilità di controlli mette in allarme la categoria. "Sembra che il rispetto di questa misura - spiegano - sia demandato alla responsabilità individuale, lasciando in mano ai gestori dei locali una norma di impossibile applicazione, senza gli strumenti necessari".

I gestori delle discoteche concludono lanciando un appello:"se il sacrificio fosse di tutti, il risultati sul contenimento del contagio sarebbero certamente molto più rilevanti e ci permetterebbero di tornare al più presto alla normalità".

Cinzia Gatti

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