Economia e lavoro - 06 marzo 2020, 07:33

Metalmeccanica, l'Italia è penultima in tutta Europa e Torino ne è lo specchio. Senza dimenticare l'incognita Coronavirus

Solo la Spagna fa peggio di noi nel 2019 e la cassa integrazione cresce del 64,1%. Dal Poz (Federmeccanica) e Marsiaj (Amma): "Mantenere nervi saldi e recuperare la reputazione del nostro Paese"

Metalmeccanica, l'Italia è penultima in tutta Europa e Torino ne è lo specchio. Senza dimenticare l'incognita Coronavirus

Numeri in calo (-3% nel 2019 rispetto al 2018), cassa integrazione in salita (+64,1%) e una posizione poco invidiabile a livello di area Ue, penultimi alle spalle della Spagna. E' questa la radiografia che restituisce la situazione nel settore metalmeccanico italiano. E Torino, manco a dirlo, ne è lo specchio più fedele. E' quanto emerge dall'ultima indagine congiunturale fatta a quattro mani da Amma e Federmeccanica.

"La situazione che sta vivendo il settore metalmeccanico a Torino come in tutta Italia – ha commentato Giorgio Marsiaj, presidente Amma – richiede da parte di tutti noi grande senso di responsabilità. Dobbiamo innanzitutto mantenere i nervi saldi per superare questa grave emergenza e intanto continuare a lavorare con impegno e serietà per rafforzare le nostre imprese, in modo da renderle in grado di affrontare con successo la transizione tecnologica che stiamo attraversando. Se essa è, da un lato, tra le maggiori cause della crisi del nostro settore anche prima della diffusione dell’epidemia, dall’altro può rivelarsi una grande opportunità di sviluppo. Tutta l’Italia oggi soffre. Dobbiamo essere e dimostrarci più che mai uniti e far fronte comune. Noi metalmeccanici possiamo reagire stringendo ulteriormente i legami di filiera, grazie ai quali anche le aziende più piccole possono diventare più resilienti dal punto di vista produttivo e finanziario".

In particolare, i risultati dell’indagine indicano come nell’ultimo trimestre del 2019 l’attività produttiva metalmeccanica sia stata caratterizzata da un’ulteriore forte contrazione. A perdere terreno, soprattutto l'automotive, che in tutto il 2019 ha perso circa il 10% della produzione. Relativamente al fattore lavoro si evidenzia, nel 2019, una diminuzione degli occupati nella grande industria dell’1,3% e un incremento delle ore autorizzate di CIG del 64,1%.  

"Questa nuova indagine congiunturale – ha aggiunto Alberto Dal Poz, presidente Federmeccanica – cade in un momento estremamente critico per l’economia italiana. Alla debolezza congiunturale si è sommata un’emergenza inaspettata, che può avere effetti devastanti. Alle conseguenze produttive ed economiche immediate derivanti dal blocco di moltissime attività dirette e indirette per gestire l’emergenza, si aggiunge un grave danno reputazionale per l’Italia e le sue imprese. Alcuni Paesi esteri stanno bloccando i flussi di prodotti, cancellano incontri con commerciali o chiedono improbabili certificazioni virus-free solo perché siamo italiani. Per evitare conseguenze irreversibili è indispensabile ritornare subito alla normalità. Al momento è difficile quantificare gli effetti negativi che comunque, inevitabilmente, ci saranno nell’intera economia e in particolare per il settore metalmeccanico".

Massimiliano Sciullo

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