È una storia lunga quella del ferro da stiro, una storia che ha inizio in epoca Romana quando viene inventato il primo strumento atto a svolgere tale funzione ma tuttavia strutturalmente diverso dalla tipologia di prodotto che conosciamo oggi. Innanzitutto tra i materiali non figurava il ferro, al suo posto veniva utilizzato il bronzo per creare sia un contenitore dove riporre braci ardenti che il coperchio dotato di un manico in legno o in avorio, a seconda della sua destinazione d’uso presso una famiglia ricca o meno. Per molto tempo le sue caratteristiche formali sono rimaste invariate fino a quando nel 1891 un primo cambiamento sostanziale avviene con la creazione del primo ferro da stiro dotato di una piastra scaldata elettricamente al quale segue dopo pochi anni, nel 1926, il modello a vapore. Indipendentemente che si tratti del primo o del secondo caso, il funzionamento avviene attraverso un resistore alimentato a 230 V grazie al quale avviene il riscaldamento della piastra e dell’acqua per i modelli dotati di caldaia e il fine è ugualmente quello di utilizzare la piastra riscaldata - attualmente disponibile in alluminio, acciaio inox e teflon – per agire sui panni lavati e asciugati per andare a eliminare pieghe e increspature nei tessuti.
Nel corso dell’ultimo secolo, così come è avvenuto per molti elettrodomestici, diverse invenzioni si sono susseguite con la conseguente presenza sul mercato contemporaneo di molteplici modelli di ferro da stiro, ovvero: ferro a secco che non produce vapore, ferro a vapore con serbatoio incorporato nel corpo ferro, modello con base-serbatoio indipendente e quello a vapore con caldaia pressurizzata. Se per molto tempo il ferro da stiro a secco o a vapore senza caldaia, ovvero i modelli tradizionali, ha avuto la meglio nelle scelte dei consumatori, negli ultimi anni a risaltare per qualità di performance e durata è il ferro da stiro con caldaia. I vantaggi sono diversi. Professionale e comodo questa tipologia di ferro da stiro aiuta infatti a risparmiare tempo, energia e fatica andando incontro alle esigenze di tutte quelle donne la cui vita al giorno d’oggi è oberata di impegni sia fuori che dentro casa. L’aspetto più interessante è senza dubbio la presenza di un serbatoio di notevoli dimensioni per cui è possibile utilizzare l’elettrodomestico con costanza senza ridurre la qualità delle sue prestazioni, avendo a disposizione un getto di vapore continuo grazie al quale si può stirare una maggiore quantità di indumenti in tempi contenuti e un contenitore la cui capienza si aggira solitamente intorno a 1 L, in modo che allo stesso tempo si evita il disagio di dover riempire ogni volta la riserva per un nuovo utilizzo. Per quanto riguarda la piastra invece, c’è da sottolineare una presenza più consistente di ferri da stiro con caldaia dotati di piastra in alluminio, un’ulteriore caratteristica positiva in quanto l’alluminio consente al vapore di concentrarsi sulla punta facilitando l’operazione di stiratura delle parti più difficili da trattare come colletti, pieghe o tasche.
Dunque, una serie di vantaggi che giustificano pienamente il costo più elevato di questa variante rispetto ai modelli tradizionali. Senza considerare in ogni caso la possibilità di trovare anche per questa tipologia di prodotto modelli economici, dedicando del tempo a indagini di mercato e grazie al supporto di siti di valutazione e comparazione, come questo articolo sui ferri da stiro con caldaia di Lovelycasa. Ma guardando nello specifico quelli che sono gli aspetti da considerare nell’acquisto di un ferro da stiro con caldaia tra i fattori da esaminare ci sono: l’ingombro, in quanto si tratta di modelli dalla dimensione più elevata e quindi bisogna considerare lo spazio disponibile nella propria casa; il peso, solitamente ridotto in quanto la caldaia contenente l’acqua è staccata dal corpo del ferro semplificandone l’uso; l’impugnatura da scegliere quanto più ergonomica possibile e in materiali confortevoli come ad esempio i rivestimenti antiscivolo per migliorare la presa e asciugare il sudore allo stesso tempo; la base di appoggio del ferro da stiro, anche in questo caso preferibilmente in materiale antiscivolo oltre che termoresistente e provvista di un sistema di fissaggio in modo da assicurare la massima sicurezza sia durante l’uso che quando il ferro è spento; la presenza dei piedini e di un vano utile a raccogliere il cavo di collegamento tra caldaia e ferro attraverso cui passa l’aria. A questi si aggiungono le caratteristiche del vapore in termini di erogazione continua, prestazione, pressione e colpo a vapore; la capacità di autonomia del prodotto correlata alla capienza della caldaia e la facilità di manutenzione in relazione al problema della rimozione del calcare.