"Serve ancora più rigore, per quanto sia difficile per tutti: ecco perché le attività e i servizi non essenziali, ossia che non forniscono beni di prima necessità, dovrebbero chiudere. Chi terrà aperto non va solo ringraziato, ma deve godere di misure di sicurezza potenziate", dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte, Marco Grimaldi.
Sulla base dei dati della Protezione Civile appare che l'andamento dell'epidemia in Piemonte è crescente, con un tempo di raddoppio pari a 2,3 giorni: significa che ogni due giorni e poco più, i casi raddoppiano. Al momento il virus, da noi, corre più veloce che in Lombardia ed Emilia Romagna. Inoltre, il Piemonte ha purtroppo una popolazione più anziana e proporzionalmente più potenziali pazienti in terapia intensiva. "Per questo oggi - aggiunge Grimaldi - anche dopo il confronto in Capigruppo con il Presidente Cirio, siamo concordi a chiedere che le misure siano ulteriormente potenziate, per rallentare la diffusione del virus".
"È chiaro però - prosegue Grimaldi - che fermare ulteriormente la produzione deve significare anche estendere diritti e tutele: vietare per esempio le aperture h 24 ed estendere turni di 6 ore in tutti i settori; ampliare l'uso di ammortizzatori ordinari e straordinari; bloccare i licenziamenti e garantire continuità di reddito a tutti, a prescindere dalla situazione contrattuale; garantire congedi retribuiti al 100% e vietare l'imposizione di ferie e permessi non retribuiti. Non ci troviamo certo al massimo picco dell'epidemia e questa crisi potrebbe durare anche più di un mese. Ai giusti decreti che hanno l'obiettivo di fermare il contagio, bisogna affiancare in tempi altrettanto celeri misure di garanzia sociale per tutti e tutte".