Economia e lavoro - 19 marzo 2020, 10:30

Il comparto del latte prova a dribblare il Coronavirus, Coldiretti: "No a ribassi e speculazioni: bisogna fare fronte comune"

Moncalvo: "In un momento in cui c'è un vero assalto ai supermercati, non c'è motivo per riduzioni dei prezzi pagati agli allevatori"

Il comparto del latte prova a dribblare il Coronavirus, Coldiretti: "No a ribassi e speculazioni: bisogna fare fronte comune"

La filiera piemontese del latte sfida il Coronavirus, che oltre a mettere alla prova la tenuta economica complessiva del territorio, minaccia anche un settore che in tempi recenti era riuscito a esprimere addirittura un modello a livello nazionale come buona pratica per garantire il giusto riconoscimento di ogni passaggio della filiera, in cambio di qualità e certificazione del prodotto.
E' il modello che vede Coldiretti Piemonte collaborare con Inalpi e Compral latte, per la produzione di latte in polvere presso la torre (prossimamente due) di sprayatura a Moretta, in provincia di Cuneo. 

Il sistema regionale nel suo complesso, però, oggi rischia di cadere ostaggio di speculazioni sul prezzo del latte. E proprio Coldiretti alza gli scudi: “Siamo pronti a denunciare e segnalare le speculazioni sul ribasso del latte alla stalla”, dicono dall'associazione di categoria. “Con la situazione d’emergenza sanitaria in atto è necessario che tutta la filiera lattiero casearia faccia fronte comune e si evitino ingiustificate riduzioni del prezzo del latte pagato agli allevatori”, affermano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato Confederale.  

“Sarebbero insostenibili ed inaccettabili le richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori mentre i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti alle dispense degli italiani. Proprio in questi giorni alcune realtà industriali del Piemonte hanno confermato, anche pubblicamente, aumenti delle vendite”, continuano Moncalvo e Rivarossa. 

Il Piemonte è tra le prime regioni, a livello nazionale, per la produzione di latte con 10 milioni di quintali annui, circa 2000 aziende produttrici tra le più professionali al mondo e 51 specialità di formaggi. “Invitiamo la parte industriale, in un momento così difficile a generare interazioni e sinergie per sopperire a eventuali necessità e non esclusivamente a ragionare sulla riduzione del prezzo, come, purtroppo, temiamo stia accadendo. Chiediamo, inoltre, un atto coraggioso di solidarietà a quelle industrie piemontesi che continuano ad importare latte dall’estero per sostenere l’economia del nostro Piemonte, sospendendo tali importazioni in un momento così difficile per il Paese e per l’economia”, concludono Moncalvo e Rivarossa. 

Massimiliano Sciullo

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