Sanità - 20 marzo 2020, 19:15

Coronavirus a Nichelino, il sindaco Tolardo: “Aiutiamo cittadini e imprese, ma serve responsabilità” [VIDEO]

Dalla questione parchi agli aiuti per superare la crisi economica, passando per il corretto rispetto del Dpcm: come il Comune di Nichelino sta affrontando il Coronavirus

Coronavirus a Nichelino, il sindaco Tolardo: “Aiutiamo cittadini e imprese, ma serve responsabilità” [VIDEO]

Il Coronavirus ha stravolto le abitudini dei piemontesi, non solo nelle grandi città ma anche nei comuni del territorio con meno abitanti ma problemi identici, se non superiori alle volte. Per capire come viene vissuta l'emergenza Covid-19, abbiamo intervistato i sindaci della provincia di Torino in modo tale da capire direttamente da loro quali sono le maggiori criticità e i servizi d'assistenza rivolti alla popolazione. Il nostro ospite di oggi è Giampiero Tolardo, sindaco di Nichelino.

- Il Coronavirus è ormai una realtà con cui ci confrontiamo da settimane: quali le maggiori difficoltà incontrate nel far rispettare il recente decreto governativo sul territorio da lei amministrato, il Comune di Nichelino?

Le difficoltà non sono state poche, sono state impegnate sul territorio sia la polizia municipale che i carabinieri, il Dpcm ha dato indicazioni molto restrittive da nove giorni. Purtroppo il cambiamento di abitudini che ha portato quest’epidemia ci sta facendo rendere conto di quanto sia importante la socializzazione per noi essere umani. E’ fondamentale rispettare le indicazioni del Decreto, oggi i casi stanno ancora aumentando: non solo i positivi, quelli dei ricoveri con sintomi e i ricoveri in rianimazione. I posti sono limitati. Ci dobbiamo rendere conto che uscire a fare una passeggiata o fare un acquisto al mattino e farne un altro al pomeriggio è un problema, mettiamo a repentaglio la nostra vita e quella del prossimo. Un contagio di una persona anziana può determinare un pericolo per la vita di quella persona e l’occupazione di un posto letto che potrebbe essere destinato a chi può contrarre altri tipi di problemi.

- Come è cambiata la vita del sindaco, dovendo fare giunta in videoconferenza o skype e non potendo muoversi liberamente come prima?

Assolutamente si, abbiamo fatto la Giunta su Skype, tutti collegati. Abbiamo parlato un’ora e mezza della situazione a Nichelino e concordato alcune scelte che abbiamo intenzione di intraprendere attraverso una delibera quadro. E’ una modalità che sta cambiando, ma abbiamo gli strumenti elettronici che ci consentono di lavorare.

- Quali iniziative pensa di adottare, a livello locale, per dare un sostegno ai suoi concittadini, in questo periodo di emergenza? 

Per gestire quest’emergenza abbiamo lavorato su diversi livelli. E’ stato attivato un servizio di assistenza ai soggetti più anziani o portatori di handicap senza una rete famigliare che potesse fornire loro beni di prima necessità e farmaci: il progetto sta funzionando, la protezione civile sta recependo le richieste e il giorno dopo porta al domicilio di queste persone i beni richiesti. Stiamo poi attuando un progetto di promozione e sostegno nelle consegne a tutte le attività economiche che fanno un servizio a domicilio su richiesta, è una relazione tra cliente e commerciante. Ultima cosa: le scuole sono chiuse, noi come Comune gestiamo gli asili nido e solitamente facciamo pagare una quota massima di 295 euro. Abbiamo deciso di non far pagare quella quota fissa.

- E per quanto riguarda le aziende?

Abbiamo agire sui danni economici subiti dalle aziende. Da un lato c’è il Decreto Cura Italia, che mi auguro possa essere qualcosa di sostanzioso, le indicazioni sono importanti ma non sono sicuro  che possano essere sufficienti a superare un periodo in cui aziende grandi o piccole che siano rischiano di chiudere. Noi abbiamo chiesto proroga del pagamento della Tari, chiederemo lo stralcio del pagamento della tariffa rifiuti per il periodo in cui le attività sono rimaste chiuse. Inoltre abbiamo intenzione di mettere ogni risorsa che riusciamo a recuperare, visto che ne stiamo risparmiando per progetti che non stanno andando avanti. Riteniamo fondamentale che queste attività non si sentano sole, che possano ripartire. Sono convinto che la crisi epidemiologica, a livello internazionale, determinerà conseguenze catastrofiche e livello economico. La differenza la possiamo fare se, superato il momento di crisi, riusciremo a ripartire in tempi rapidi. 


- Domanda al medico, prima ancora che al sindaco: ragionevolmente, quanto ipotizza che possa ancora durare l'emergenza Coronavirus?

Aspetto ancora una settimana per capire l’andamento della curva dei contagi, se vediamo un’inversione di tendenza vorrà dire che abbiamo superato la punta massima. Non vorrà dire che sarà tutto finito, che potremo tornare alla vita di prima, ma vorrà dire che cominceremo a vedere la luce in fondo al tunnel. Tutto questo dipenderà dal comportamento delle persone: in Comune abbiamo inizialmente interdetto.l’utilizzo dei giochi bimbi e chiuso il boschetto, un parco molto frequentato. Non lo abbiamo fatto perché siamo cattivi, ma perché ci siamo resi conto che le restrizioni imposte non sono state sufficienti. Tutti quanti siamo diventati maratoneti: nessuno si muoveva, ora sono tutti fuori. C’è poi il fenomeno dei cani, che “portano fuori i padroni”.  Vedi gente fumare,  gozzovigliare. Non si è compreso che il cane va portato giù per fare i bisogni e stop, qualche minuto, poi si torna a casa. Non per niente è notizia di queste ore che la presidenza del Consiglio dei Ministri vuole essere ancora più stringente nella norma, impedendo l’attività fisica. Vuol dire che dobbiamo essere tutti responsabili, è fondamentale: una passeggiata può costare la vita a un nostro concittadino, perché diventiamo inconsapevoli portatori del virus e possibili contagianti.

- E’ preoccupato dal fatto che i vertici dell'Asl to 5 siano stati tutti colpiti dal Coronavirus?

Sono preoccupato innanzitutto per le persone che conosco e stimo. Grandi lavoratori che hanno donato tantissimo a quest’Asl. Ho un contatto personale con il direttore generale, che per fortuna ha segni di miglioramento ma ha vissuto momenti di grandi difficoltà. La Regione ha individuato un commissario temporaneo, abbiamo portato a una condizione di normalità una situazione che dal punto di vista organizzativo stava andando un po’ in sofferenza. Siamo tutte persone responsabili, dai sindaci che sento quotidianamente in chat ai dirigenti dell’Asl: volevo fare un plauso ai colleghi medici che lavorano in ospedale e stanno ore e ore nei reparti Covid-19 bardati. Vanno ricordati anche gli amministrativi dell’Asl, che in poche unità si fanno in quattro per contattare le persone che sono in quarantena. Penso al servizio di igiene di sanità pubblica. Noi medici di famiglia ci lamentiamo perché mancano i dispositivi di protezione individuale, ma non ne hanno e quando arrivano vengono giustamente utilizzati per coloro che sono maggiormente esposti al rischio. Lo siamo anche noi, ma riusciamo a mantenere le distanze. Il concetto è che la possiamo cavare in qualche modo, ma solo se collaboriamo.

Andrea Parisotto

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