Chivasso - 01 aprile 2020, 18:45

Coronavirus, preoccupazione per alcuni casi di febbre nella casa di riposo di Chivasso

La direzione ha contattato il Sisp per effettuare gli esami. Nel frattempo, i malati sono stati messi in isolamento preventivo

Coronavirus, preoccupazione per alcuni casi di febbre nella casa di riposo di Chivasso

La sua paura più grande è quella che anche qui succeda come nelle case di riposo dei comuni di Bosconero e Marcorengo di Brusasco. Ovvero scoprire che il coronavirus ha colpito quando ormai non c’è più nulla da fare. 

Non tira un' aria  tranquilla nella casa di riposo “Opera Pia Eugenio Clara”, in via Italia a Chivasso, a pochi passi dalla stazione. Da oltre un secolo, medici e operatori sanitari si prendono cura degli anziani soli e di quelli che per motivi di salute hanno bisogno di un ricovero permanente. Lo fanno con il sorriso sulle labbra, impegno, dedizione, ma l’epidemia di coronavirus ha stravolto anche le loro vite. Da qualche giorno, ormai, alcuni ospiti della struttura, che conta più di 70 posti letto, hanno episodi di febbre. Non preoccupanti, certo, ma nemmeno da sottovalutare, in questi tempi.

“Non abbiamo casi accertati – rivela Tito Soldati, direttore sanitario della casa di riposo - e non sappiamo se le persone malate possano esserlo perché i tamponi non sono stati ancora effettuati”. Per sicurezza, però, tutte le persone con febbre sono state isolate e medici e infermieri stanno metttendo in atto tutte le misure di sicurezza utili per prevenire un eventuale contagio.

Già dal 24 febbraio, sono infatti state sospese le visite di parenti e conoscenti e l’accesso ai volontari, sono state interrotte le uscite degli ospiti, le celebrazioni delle messe e tutte le attività in gruppo. Ogni giorno, a tutti gli ospiti, viene misurata la febbre attraverso termometri ad infrasossi frontali e tutte le superfici vengono igienizzate con soluzioni a base di cloro. Per far sentire i nonni meno soli è stato anche attivato un servizio di videochiamata che consente di trascorrere qualche minuto con i parenti. 

La direzione si è già rivolta al Sisp, il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl che si sta occupando dell’emergenza. “Abbiamo segnalato la nostra situazione e chiesto di poter effettuare dei tamponi e al momento stiamo aspettando la loro risposta”. 

a.g.

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