Economia e lavoro - 03 aprile 2020, 17:15

Come ripartire dopo il Coronavirus? Ce lo spiegheranno gli esperti del Poli e delle Università

Cinque gruppi di lavoro coordinati presenteranno entro 10 giorni le loro proposte per una ripresa "in sicurezza". Saracco: "Massima protezione delle persone e riavvio delle aziende per garantirne la sopravvivenza"

Come ripartire dopo il Coronavirus? Ce lo spiegheranno gli esperti del Poli e delle Università

Come ripartire, quando l'emergenza sarà finita? Se lo chiedono in tanti, ma la risposta potrebbe arrivare dai docenti del mondo accademico: sia del Politecnico che delle altre Università della nostra regione. La sfida, infatti, è conciliare le necessità di sicurezza imprescindibili delle persone (contrastando qualunque rischio di recrudescenza) con i meccanismi di riavvio delle attività economiche. 

In quest'ottica, il Politecnico di Torino ha dato il via - insieme ad esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e di altre università e centri di ricerca, anche indicati dalle parti sociali e dal sistema delle imprese - a un progetto che possa fornire un quadro di riferimento scientifico e tecnologico volto a minimizzare le probabilità di contagio tra persone che non presentano sintomi, così da consentire un rientro controllato ma pronto sui luoghi di lavoro e di aggregazione sociale, non appena i dati epidemiologici lo consentiranno. “Siamo convinti che la massima protezione delle persone nel loro luogo di lavoro sia tanto imprescindibile quanto una rapida riapertura delle attività economiche del Paese”, spiega il rettore del Politecnico, Guido Saracco: “La riapertura sarà un elemento chiave per la competitività delle aziende italiane, se non per la loro stessa sopravvivenza, specialmente nel caso delle piccole e medie imprese”. 

Serviranno quindi prassi e metodologie applicative che possano diventare presto una realtà "quotidiana" nei vari contesti di riferimento. Quindi aziende e attività manifatturiere, ma anche magazzini, teatri e altri luoghi di aggregazione sociale in cui si entri con un biglietto. Fino ovviamente agli esercizi commerciali, gli aeroporti, i cinematografi e altri luoghi ad accesso libero.

Sono in tutti cinque i gruppi operativi che si sono messi al lavoro, composti da docenti e personale del Politecnico e degli altri Atenei piemontesi, insieme a decine di soggetti qualificati pubblici e privati che hanno voluto aderire all’iniziativa. Dovranno valutare e limitare al massimo il rischio di contagio nei mezzi di trasporto e nei luoghi lavorativi, ma anche arrivare alla definizione di politiche di welfare e di gestione della privacy dei lavoratori, che per le caratteristiche del virus COVID19 dovranno con ogni probabilità essere trattati diversamente in base alla loro età e stato di salute. E ancora: definizione di adeguati protocolli e strumenti di informazione e formazione dei lavoratori, ad ogni livello (operai, quadri, manager e così via), definizione di misure adeguate di supporto economico e logistico alle imprese per il loro adeguamento alle prescrizioni per il contenimento del rischio di contagio e così via.

Le risposte dovrebbero arrivare entro dieci giorni: gli esperti consegneranno un rapporto che possa supportare i decisori politici e l’Istituto Superiore di Sanità, insieme all’analisi del quadro epidemiologico aggiornato, nella definizione di strumenti tecnologici e scientifici per accelerare la ripartenza del nostro sistema economico produttivo nel suo complesso: “In questo momento di grande difficoltà, ci siamo messi, con le altre università del territorio, a disposizione del sistema produttivo del nostro Paese, che il nostro Ateneo ha contribuito storicamente a far crescere e a innovare, perché siamo convinti che la ripartenza debba essere progettata al più presto e nella piena sicurezza dei lavoratori, mettendo a sistema tutte le conoscenze disponibili”, conclude Saracco.

redazione

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