Settimo - 03 aprile 2020, 10:21

"Dimettono i pazienti senza fare i tamponi". I sindacati lanciano l'allarme sull'ospedale di Settimo

"I degenti che occupavano i posti letto della riabilitazione che dovevano essere riconvertiti sono stati dimessi e mandati in altre strutture o al domicilio"

"Dimettono i pazienti senza fare i tamponi". I sindacati lanciano l'allarme sull'ospedale di Settimo

Pazienti dimessi dall'ospedale di Settimo e trasferiti in altre strutture senza aver prima effettuato i tamponi. E' questo l'allarme dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che esprimono forti preoccupazioni "in merito alle scelte che continuano ad essere perpetrate dalla società SAAPA, dall’ASL TO 4 e dalla cooperativa P.G. Frassati".

"Un reparto dell’ospedale - scrivono i rappresentanti sindacali Michael Pellegrino,  Tiziana Tripodi e Nicolino Conconi in un comunicato - è stato destinato a reparto Covid e i degenti che occupavano i posti letto della riabilitazione che dovevano essere riconvertiti sono stati dimessi e mandati in altre strutture o al domicilio. Alla luce dei circa 20 casi positivi accertati tra degenti, medici, infermieri e oss, più una serie di casi sintomatici in attesa di tampone, riteniamo molto grave, che nessuno tra i dimessi sia stato sottoposto a test diagnostici per verificare un’eventuale positività al virus".

I rappresentanti sindacali temono una diffusione del contagio. "I risultati che una simile scelta potrebbe generare - spiegano - sarebbero drammatici, sia in termini di propagazione dei contagi tra la popolazione, nei casi di rientri al domicilio, sia in termini di propagazione di contagi nelle case di riposo, che come la recente cronaca ci dimostra comporterebbero un alto rischio di mortalità di anziani fragili". Inoltre sostengono che "ai fisioterapisti fino a ieri in servizio all’ospedale è stato chiesto di lavorare in un altro appalto, presso il Domicilio di alcuni degenti per conto dell’Asl To3".

"Anche in questo caso - continuano -, il personale venuto a contatto stretto con casi confermati positivi, in assenza di dispositivi di protezione individuale, e quindi potenzialmente infetto, verrebbe mandato nelle case, a contatto stretto di utenti fragili e delle loro famiglie, senza considerarne il potenziale rischio. La situazione si sarebbe aggravata proprio in questi ultimi giorni, in quanto a seguito della volontà di trasformare l’intero Ospedale in presidio Covid, la Direzione Sanitaria starebbe procedendo con le dimissioni degli utenti in misura massiccia senza effettuare tamponi".

a.g.

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