- 21 aprile 2020, 17:00

La colombina d'amore e il suo "nido sicuro" nel Bastion Verde

Oggi Madama Giovanna ci racconta la storia di Francesca Maddalena d'Orleans e della sua breve permanenza a Torino

Madame la Duchesse de Savoye (Charles Beaubrun)

Madame la Duchesse de Savoye (Charles Beaubrun)

Oggi voglio raccontarvi una storia d'amore, ma non una come le altre. Badate bene, cercherò di raccontarvela nel modo più distaccato possibile anche se lui era follemente innamorato di me, lo sapevamo entrambi ma la vita di corte non rendeva le cose facili.  Lui chi? Vi chiederete voi… scusate lui è Carlo Emanuele II, quello che poi sarebbe diventato mio marito! All'inizio però nessuno era d'accordo sulla nostra unione e dopo lunghe trattative alla fine sapete chi dovette sposare? Francesca Maddalena d'Orleans.

Vi dico solo che il popolo l'aveva ribattezzata da subito la "colombina d amore", per me non ci fu mai un vezzeggiativo a corte simile che facesse trasparire l'affetto... anche perché io son sempre stata una donna piuttosto "ingombrante" e con un carattere forte. Ma ecco come iniziò la loro storia… Siamo nel marzo del 1663 quando lei ha soli 14 anni e si decide per un matrimonio per procura nella cappella del Louvre . Dopo il matrimonio però le nozze vanno benedette e soprattutto i due sposi devono incontrarsi per la prima volta. Lei allora  partì da Parigi e lui da Torino per incontrarsi finalmente ad Annecy, la splendida cittadina in Savoia lungo il lago che era esattamente a metà strada. Il buon Carlo Emanuele compì un impressa di tutto rispetto "tutto in un giorno"- si sa lo sposo deve arrivare prima della sposa - e così fu. Il duca rimase fino all'inizio del mese di aprile anche perché a causa delle condizioni climatiche avverse l’arrivo di Francesca avvenne solo il 4 di aprile.

Chissà  quale sarà stato il primo pensiero del mio caro marito alla vista della sua sposa…le cronache dicono che fosse dolce e leggiadra, di volto bellissima, e al loro arrivo a Torino furono accolti da  grandi festeggiamenti con archi trionfali, caroselli e ingegnose macchine. Commossa e sorpresa anche dalla calorosa accoglienza della suocera, tra l'altro sorella di suo padre, ma stanchissima del viaggio, Francesca fin da subito è vittima della sua salute delicata e passa molto tempo in palazzo negli appartamenti appena risistemati e nella frescura dei giardini. Il Bastion Verde è il suo nido sicuro, uno spazio silenzioso, sereno e isolato, un rifugio appartato dove ritrovarsi con i propri pensieri (oggi purtroppo non è più visibile ma era un edificio nei giardini reali di Palazzo). E’ stato proprio Carlo Emanuele ad assecondare ogni sua ogni sua scelta per renderlo più confortevole ma Francesca è consapevole del destino che la attende: non riuscirà a vedere una seconda primavera a Torino e nemmeno a dare un erede al duca. La "Colombina d'amore" si spegne a quindici anni, in un freddo giorno di gennaio del 1664.

E dopo solo un anno Carlo Emanuele era di nuovo "sulla piazza" e poté finalmente  sposare uno degli amori della usa vita: me! Anche se tra noi non si parlò mai di quel lutto, so per certo che il primo matrimonio, seppur per procura, non si scorda mai. La colombina d’amore aveva lasciato un segno soprattutto tra il popolo che non la dimenticò mai.

 

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